Polo Universitario, la Provincia non è in ritardo

Polo Universitario, la Provincia non è in ritardo

Rossi: «Non diamo giudizi politici sulle scelte urbanistiche»

Data la gran confusione sorta intorno al progetto mi pare il momento opportuno per ricordare all’opinione pubblica alcuni aspetti non marginali utili a ricomporre il quadro esatto della vicenda: di questo progetto ad Ascoli si parla dal 2000. La pratica è arrivata in Provincia soltanto il 31 gennaio 2007. In data 10 aprile 2007 il nostro Servizio urbanistica ha richiesto chiarimenti al Comune che sono pervenuti in data 5 giugno. Il 19 giugno si è svolta la ricordata riunione del Comitato per il territorio che ha esaminato l’istruttoria predisposta dallo stesso Servizio urbanistica. Lunedì prossimo 25 giugno la Giunta farà proprie le conclusioni a cui è giunto il Comitato con l’approvazione della pratica. Tolti i due mesi impiegati dal Comune per rispondere alle richieste di chiarimenti, la pratica è rimasta in Provincia per 4 mesi, necessari per esaminare la complessa documentazione e predisporre una dettagliata istruttoria che ha portato a rendere il progetto compatibile con la normativa e con l’interesse pubblico che deve risultare prevalente in iniziative di questo tipo: ognuno valuti se quattro mesi sono troppi rispetti ai sette anni di “vita” del progetto.
L’istruttoria del Servizio Urbanistica ha portato ad alcune prescrizioni, pienamente compatibili con la realizzazione dell’intervento, volte a rendere il progetto conforme alle norme vigenti in materia di altezze (che vengono ridotte di un piano), di parcheggi (che diventano pubblici), e di vincolo notarile di destinazione “studentesca” degli alloggi (allo scopo di evitare possibili deroghe dalla prescritta destinazione pubblica dello stesso intervento).
La Provincia, come più volte ribadito, ha il compito di verificare la compatibilità tecnica delle proposte che pervengono con il PTC: non dà quindi giudizi politici sulle scelte urbanistiche che sono di esclusiva  competenza degli organi istituzionali dei Comuni.
Non può non evidenziarsi una generale lentezza dell’Amministrazione comunale del capoluogo nel varo di provvedimenti indispensabili per lo sviluppo del territorio, che non può essere addebitata ad altri: non dimentichiamo che il Comune di Ascoli da tredici anni deve adeguare il proprio Piano Regolatore al Piano Paesistico Ambientale Regionale. Una grave assenza di pianificazione che è all’origine dei tanti problemi che incontrano le proposte di variante prodotte dal Comune. L’auspicio è che tanta lentezza non si rifletta negativamente su iniziative in corso, come la riconversione dell’area SGL Carbon, per le quali è invece necessario lavorare con impegno e celerità affinché non vadano perduti i finanziamenti europei a disposizione».