Il progetto nel 2004 ha ottenuto il patrocinio del ministero dellIstruzione
Primi risultati positivi per il progetto “Leggere per Crescere” di GlaxoSmithKline, patrocinato dalla Regione Marche e avviato presso il presidio ospedaliero di alta specializzazione “Salesi”, attraverso la realizzazione di un corso di formazione, della durata di due giorni, tenutosi nel marzo scorso e rivolto a 35 operatori, tra volontari di associazioni, insegnanti di scuole dell’infanzia e psicologi. L’adesione al progetto ha previsto anche la donazione di una biblioteca per l‘ospedale di circa 200 volumi espressamente dedicati all’infanzia. L’iniziativa si inserisce in un impegno che già da tempo caratterizza le proposte dell’ospedale Salesi, mirate a migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti. Inoltre, vuole offrire un’ulteriore opportunità da parte della struttura e dei volontari di comunicare e trasmettere il proprio sostegno non solo ai bambini, ma anche ai loro genitori.
Il progetto è stato presentato ad Ancona nell’ambito di una conferenza stampa cui hanno partecipano l’assessore regionale alla Sanità, Almerino Mezzolani, il direttore dell’ospedale “Salesi”, Franco Dolcini e il responsabile delle relazioni istituzionali regionali di GlaxoSmithKline per Marche, Abruzzo ed Emilia-Romagna, Ado Cavallari.
«Da parecchi anni ormai si sta perseguendo l’obiettivo di umanizzazione del ricovero rendendo i nostri ospedali facilmente accessibili e percorribili, accoglienti, a misura d’uomo e ancor più a misura di bambino – ha spiegato Mezzolani. - Sono stati fatti numerosi interventi nelle nostre pediatrie in questo senso e penso che questo progetto possa concretamente rappresentare un’importante tessera di un mosaico di azioni sempre più ampio (la scuola in ospedale, il gioco e la presenza dei clown). Questa prima esperienza nelle Marche rappresenta un esempio di sinergia pubblico privato nel comune interesse di sostenere la salute del bambino, un bene prezioso non solo individuale, ma collettivo da salvaguardare e tutelare attraverso la partecipazione, l’impegno e la responsabilità di tutte le risorse disponibili».
Oggi si sa che un’attività regolare di lettura per il bambino ricoverato consente di migliorare la qualità della vita durante e dopo il ricovero perché estremamente rilevante sul piano emotivo e relazionale.
«Intrattenere i bambini divertendoli, coinvolgerli nell’esperienza del racconto, rafforzare i legami con chi li sta seguendo nel loro percorso di cura è fondamentale per migliorare la loro permanenza in ospedale – ha sottolineato Dolcini. - Il ricovero rappresenta infatti un momento di “rottura” più o meno prolungato con la vita di ogni giorno e può influire negativamente sul bambino. Per questo siamo impegnati per assicurare intelligenti momenti di svago dalla vita in ospedale ai piccoli ricoverati, visto che questa semplice ma importantissima misura porta a ridurre il “distacco” con la realtà quotidiana e migliorare l’esperienza del ricovero».
Il bambino malato, quando è in ospedale, normalmente ha bisogno di maggior attenzione ed amore verso il proprio corpo e la propria mente. E la lettura ad alta voce può rappresentare un efficace strumento per render meno “traumatica” questa esperienza, come confermano le prime osservazioni registrate tra gli addetti ai lavori negli ospedali marchigiani. In questo senso il progetto Leggere per Crescere rappresenta uno strumento importante perché assicura la formazione degli operatori ed il coinvolgimento dei genitori, fondamentali per la buona riuscita dell’iniziativa.
Il Salesi, inserito nella lista dei nosocomi aderenti al progetto europeo per l’umanizzazione degli ospedali HPH (Health Promoting Hospitals), è oggi il quarantesimo ospedale che ha aderito a Leggere per Crescere sul territorio italiano. E nel futuro l’impegno dalla parte dei più piccoli ricoverati è destinato ad ampliarsi ulteriormente.
«Dal 2001, anno in cui GlaxoSmithKline ha dato avvio a Leggere per Crescere ha già coinvolto moltissimi bambini in diverse regioni d’Italia – ha dichiarato Cavallari - Il nostro ruolo è quello di funzionare da supporto e collante per iniziative che hanno un ruolo così importante nell’educazione dei bambini».
Il progetto nel 2004 ha ottenuto il patrocinio del ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e dopo una prima fase sperimentale che ha coinvolto oltre 20.000 bambini nella sola provincia di Verona è in continua espansione sull’intero territorio nazionale. Ad oggi è presente in 12 regioni ed ha raggiunto circa 400.000 famiglie, attraverso 9.000 operatori e coinvolgendo 40 ospedali.