Collaborazione fra Istituto Penitenziario di Castrogno e la Provincia con un nuovo progetto
Dopo lo sportello informativo Tantetinte per detenuti immigrati – vincitore del primo premio sezione enti locali del Sodalitas Social Award – si rafforza la collaborazione fra Istituto Penitenziario di Castrogno e Provincia con un nuovo progetto che favorisce il renserimento sociale dei detenuti.
“Intra” è un progetto finanziato con fondi EQUAL – misura comunitaria – con un ampio partnerariato: le altre Province abruzzesi, il Provveditorato regionale del Ministero di Giustizia, lo Ial Cisl, il Cefal (agenzia di ricerca e formazione); Confcooperative e Ance Abruzzo. I partner transnazionali sono Portogallo, Spagna, Germania, Lussemburgo e Francia, Paesi che partecipano ad Intra attraverso i loro enti locali.
Dopo la prima fase di sperimentazione – che durerà fino al 31 dicembre prossimo – c’è l’intenzione di mettere a sistema il servizio, favorendo in maniera permanente il reinserimento sociale dei detenuti attraverso il lavoro. Non tutti i detenuti potranno iscriversi nelle liste del Centro per l’Impiego ma solo quelli in “affidamento in prova” ai servizi sociali, in semilibertà, in libertà condizionata ed agli arresti domiciliari. Insomma tutti coloro che hanno maturato il beneficio di misure alternative alla detenzione.
Lo Sportello è aperto dal lunedì al giovedì con personale dei Centri per l’Impiego. Oltre alle iscrizioni, i dipendenti dell’ente, garantiranno i seguenti servizi: orientamento, preparazione all’occupabilità, mediazione culturale per gli stranieri, intervento della psicologa del lavoro, servizio di tutoraggio sia per l’inserimento lavorativo che per l’avvio ai corsi formazione. Lo Sportello lavorerà in stretta relazione con l’equipe del carcere (area educatori)
Per favorire le occasioni di lavoro ai detenuti un ruolo importante sarà svolto dal servizio domanda/offerta dei Centri per l’Impiego che ha contatti con le aziende e che, quindi, informerà gli imprenditori di questa possibilità anche illustrando gli incentivi messi a disposizione dalla normativa nel caso di assunzioni di detenuti. Questi ultimi percepiranno un compenso di 400 euro mensili.
Attualmente a Teramo ci sono 130 detenuti che potrebbero iscriversi nelle liste del CPI, 60 hanno già dato la loro adesione. Il 30% sono immigrati, il 10% è donna. Il reparto femminile, unico in Abruzzo, presenta le seguenti caratteristiche: 40% italiane, 30% straniere, il restante 30% di provenienza rom.
Un progetto analogo ha garantito nella provincia di Pescara l'inserimento nel mercato del lavoro di 5 detenuti, impiegati nei settori edile e della ristorazione.
“C’è un filo conduttore molto netto fra TanteTinte e Intra – commenta il presidente Ernino D’Agostino – : l’intesa e la collaborazione fra l’istituto penitenziario e il territorio con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale dei detenuti. Tutti i dati, le statistiche e i progetti testimoniano che le inziiative di reinserimento abbattono drasticamente il ritorno ad ambienti criminali”
“Intra risponde ai bisogni reali delle persone ristrette e, in questo modo, contribuisce a migliorare il clima sociale anche fuori dal carcere, perché diminuisce la possibilità che l’ex detenuto torni a delinquere. Una circostanza molto probabile, quest’ultima, se ci si limita a farli uscire dal carcere senza fornire alcuna assistenza”; sostiene l’assessore al lavoro, Francesco Zoila.
“La Costituzione riconosce la funzione rieducativa della pena – afferma l’assessore alle politiche sociali, Mauro Sacco - e la legge prevede esplicitamente che nei confronti dei detenuti debba essere attuato un trattamento rieducativo individualizzato che tenda al loro reinserimento sociale. L'istruzione, la religione, le attività culturali, ricreative e sportive e di lavoro sono individuati dallo stesso ordinamento quali strumenti principali per i processi di risocializzazione”.
Nel corso della conferenza stampa, saranno illustrati i risultati di TanteTinte, sportello informativo aperto all’interno del carcere per integrare le azioni del laboratorio di mediazione interculturale per detenuti stranieri organizzato dall’area educativa di Castrogno. Mediatori madre lingua, albanese, arabo e rom, hanno seguono costantemente i loro connazionali favorendone l’integrazione all’interno del penitenziario. I problemi più rilevanti, monitorati dal servizio, riguardano:
la salute; la comunicazione interna ed esterna al carcere a causa della mancanza di conoscenza della lingua italiana, di abitudini usi e religioni diverse; l’accesso alle misure alternative; i contatti con gli avvocati.
Per il detenuto straniero, il renserimento è molto più difficile, complicato da barriere culturali, linguistiche ed economiche. Grazie al Centro esterno di accoglienza – gestito dall’associazione di volontariato Verso il Futuro – i detenuti stranieri, che non hanno un domicilio, hanno potuto godere delle misure alternative alla detenzione o farsi venire a trovare dai familiari.
L’esperienza del Laboratorio di mediazione interculturale è raccontata in una pubblicazione “Parole altre dentro” curata da Ernesto Russo e Anna Rita Silvestri.
Partecipano alla conferenza stampa: il presidente della Provincia, Ernino D’Agostino; l’assessore al lavoro, Francesco Zoila; l’assessore alle politiche sociali, Mauro Sacco; la dirigente regionale del Provveditorato Regionale Ministero Giustizia, Fiammetta Trisi; Anna Rita Silvestri, area educativa carcere Castrogno. Saranno presenti, inoltre, i mediatori culturali e alcuni detenuti.