«Abrogare il garante per l'infanzia è avvilente»

«Abrogare il garante per l'infanzia è avvilente»

Presenteà entro giugno la relazione annuale consuntiva e programmatica

Lo scrive il garante per l'infanzia della Regione Marche Mery Mengarelli. "Dopo un'esperienza impegnativa ed esaltante, caratterizzata da grande attenzione e consenso da parte delle famiglie, delle scuole, degli enti locali e di tutti gli altri attori sociali, giuridici e della sicurezza, che ha trattato oltre 700 casi segnalati, credo - scrive la Mengarelli - che tale decisione faccia tornare le Marche indietro di cinque anni".
"Dopo che sono stata chiamata da quasi tutte le Regioni per testimoniare l'esperienza marchigiana presa a riferimento per la scelta innovativa e in vista dell'istituzione del garante nazionale per l'infanzia proposta dal ministro Rosy Bindi, con la proposta di legge ad iniziativa della giunta dell'11 giugno 2007, e senza fra l'altro sentire la necessità di un confronto preventivo con il garante stesso, il governo regionale ritiene di accorpare in un'unica figura funzioni e compiti completamente diversi e inconciliabili".
"Tutto questo - prosegue - conferma quello che in ben quattro relazioni annuali il Garante ha sempre affermato, e cioé che le funzioni di authority e garanzia svincolate dal potere politico non piacciono, specie a un governo non sufficientemente attivo sul fronte sociale e dell'infanzia". La Mengarelli ricorda poi che il mandato le è stato conferito dal consiglio regionale e annuncia che fino alla data dell'esame della proposta di legge resterà al suo posto.
"Nel frattempo - conclude - presenterò entro giugno la relazione annuale consuntiva e programmatica sull'attività dell'ufficio e continuerò ad occuparmi dei casi di violazione e sopruso dei minori".