L’Uoc diretta da Giulio Milanese è tornata ad avere una propria collocazione a cinque anni dalla chiusura avvenuta nel 2020 durante la pandemia. Il Dg dell’Ast Di Sciascio: 'Una data importante'.
Ascoli Piceno - Venti posti letto e quasi mille interventi chirurgici eseguiti nell’ultimo anno: riparte da questi numeri la ‘nuova’ unità operativa complessa di urologia dell’Ast di Ascoli, da oggi, lunedì 17 febbraio 2025, riaperta all’ospedale ‘Mazzoni’ dopo la chiusura avvenuta nel 2020 in piena pandemia. Il reparto diretto da Giulio Milanese torna dunque ad avere una propria collocazione all’interno del nosocomio ascolano, con i primi pazienti che inizieranno a essere trasferiti nel pomeriggio di oggi dalla chirurgia, reparto con il quale l’urologia è stata accorpata in questi anni. Una data importante, quella odierna, per la sanità picena, celebrata con una cerimonia di inaugurazione del reparto, che è stato allestito al quarto piano della struttura ospedaliera: a fare gli onori di casa il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Maria Bernadette Di Sciascio, e il direttore dell’unità operativa complessa di urologia, Giulio Milanese. Presenti il preside della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, Mauro Silvestrini, il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, il consigliere regionale Monica Acciarri e il senatore Guido Castelli. In collegamento da remoto il rettore dell’Univpm, Gian Luca Gregori.
“Oggi è una giornata di grande importanza per la nostra azienda e per il nostro territorio – evidenzia il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Maria Bernadette Di Sciascio -. Questa riapertura è il risultato di un lavoro intenso e strutturato durato un anno e mezzo, durante il quale abbiamo messo in campo una serie di azioni per affrontare il problema delle liste d’attesa chirurgiche. Uno dei primi passi fondamentali è stato il potenziamento dell’équipe anestesiologica, essenziale per garantire interventi tempestivi e sicuri. Parallelamente – continua la dg -, è stato avviato un grosso lavoro di riorganizzazione dell’intero percorso chirurgico con i dipartimenti di emergenza-urgenza e chirurgico, la direzione medica ospedaliera e la direzione delle professioni sanitarie, al fine di migliorare l’efficienza operativa e ridurre le liste di attesa. Inoltre, si sta operando in un’ottica sinergica tra le due strutture ospedaliere per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e uniformare percorsi e procedure. Un altro step decisivo è stato il rafforzamento dell’équipe urologica, con l’arrivo di un nuovo urologo e l’imminente inserimento di un altro specialista, aumentando così la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti. Oltre al potenziamento del personale, la nostra Azienda è stata dotata di strumentazioni all’avanguardia e il recente potenziamento dell’urologia e della radiologia consente di effettuare studi avanzati, come ad esempio la risonanza magnetica multiparametrica della prostata attiva, sia ad Ascoli, sia a San Benedetto, fondamentale per una diagnosi sempre più precisa ed efficace. Voglio anche sottolineare l’importante collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, che ringrazio per il prezioso supporto. Siamo partiti dalla convinzione – conclude la Di Sciascio - che in sanità nulla deve essere un’entità isolata, ma tutto deve essere interconnesso. Ed è proprio con questo spirito che stiamo lavorando per creare una forte sinergia tra le unità operative e gli ospedali. Crediamo fermamente che questa sia la chiave vincente per offrire ai cittadini un servizio sanitario di qualità, efficiente, equo e all’altezza delle loro esigenze”.
"A cinque anni dalla chiusura avvenuta durante la pandemia, siamo ovviamente felici della riapertura del reparto di Urologia, che tornerà ad avere una propria collazione all’interno dell’ospedale Mazzoni. - dice il sindaco Marco Fioravanti - Un segnale importante, che arriva dopo uno straordinario impegno nel migliorare l’efficienza operativa - anche grazie a innovazioni tecnologiche introdotte nelle attività operatorie e ambulatoriali - e nel ridurre le liste d’attesa, aumentando così la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti. Una riapertura resa possibile grazie al grande lavoro svolto dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli, a partire dall’ex direttore generale Nicoletta Natalini e dall’attuale dg Maria Bernadette Di Sciascio, oltre che del direttore dell’unità operativa complessa di urologia, Giulio Milanese, e di tutto il personale medico e sanitario. Il ringraziamento, però, va anche alla Regione Marche, che continua a dimostrare grande attenzione e vicinanza al nostro territorio, e all’Università Politecnica delle Marche: la sinergica collaborazioni tra Enti del territorio è fondamentale per rispondere in maniera sempre più efficiente ed efficace alle esigenze della comunità”.
L’unità
operativa complessa di urologia dell’Azienda sanitaria territoriale
di Ascoli, dal 2022, anno della nomina di Giulio Milanese a direttore
del reparto, ha incrementato gradualmente, grazie anche alle numerose
innovazioni tecnologiche e di tecnica chirurgica introdotte, sia
l’attività operatoria, sia quella ambulatoriale. Per quanto
riguarda la prima, nel corso degli anni gli interventi chirurgici
sono infatti passati: dai 775 del 2022 ai 915 del 2024. “Abbiamo
raggiunto questi volumi di attività – evidenzia Milanese - pur non
avendo avuto sempre un numero di sedute operatorie adeguate, anche se
la disponibilità della sala operatoria sta progressivamente
aumentando per ridurre i tempi di attesa di una lista di pazienti che
cresce sempre di più”. Per quanto riguarda, invece, l’offerta
ambulatoriale, quest’ultima prevede, oltre alle visite urologiche
di base che vengono eseguite, sia all’ospedale di Ascoli, sia
all’ospedale di San Benedetto, l’uretrocistoscopia flessibile, la
biopsia prostatica e l’esame urodinamico.
“L’endoscopia
dell’urologia – evidenzia il primario Giulio Milanese - si è
dotata di nuovissime attrezzature, come laser di ultima generazione e
strumenti endoscopici digitali, per il trattamento delle più comuni
patologie benigne delle vie urinarie quali la calcolosi e
l’ipertrofia prostatica. Altra innovazione importante è stata la
laparoscopia per la chirurgia urologica oncologica che ha aumentato
la complessità degli interventi, in attesa dell’arrivo del robot
che chiuderà il cerchio intorno all’offerta mininvasiva. Negli
ultimi 3 anni l’Ast di Ascoli – conclude - ha portato il livello
del trattamento delle patologie oncologiche a uno standard elevato
grazie alla collaborazione di un’équipe multidisciplinare: ciò ha
permesso il trattamento chirurgico di neoplasie considerate
inoperabili in altri centri”.
Attualmente la dotazione organica dell’unità operativa complessa di urologia dell’Ast di Ascoli è formata dal direttore Giulio Milanese, dai dirigenti medici Alberto Florio, Eugenio Pretore, Mattia Rossini, Edoardo Agostini, Giovanni Angelozzi, Vanuska Silvestri, Silvia Giovannozzi, Domenico De Carolis, Paolo Mengoni (specialista territoriale all’ospedale di San Benedetto) e dalla coordinatrice Simona Ciotti.