Gliszczynki: «E sicuramente opportuno avviare una collaborazione»
Di recente, infatti, una delegazione polacca ha fatto visita all’Istituto del Piceno: oltre al sindaco Stanislaw Gliszczynki, erano presenti anche alcuni funzionari della città di Koronowo. La città polacca è gemellata con il comune di Spinetoli a seguito del viaggio in Polonia fatto nel corso del 2006 dai responsabili di Asteria e alcuni membri dell’Amministrazione Comunale per promuovere i prodotti agroalimentari e artigianali del territorio. I rappresentati della città della Polonia hanno contraccambiato visitando la località marchigiana e l’Istituto di ricerca di Monteprandone dove hanno potuto ammirare una realtà non presente nel loro paese, ma della quale sentono fortemente l’esigenza.
Alcuni ricercatori di Asteria, durante l’incontro con la delegazione, hanno illustrato al sindaco e ai funzionari le principali ricerche e progetti che hanno attuato nel settore agroalimentare, ambientale e dell’energia. Una visita che ben si inserisce, dunque, nella mission portata avanti dall’Istituto, quella cioè di contribuire all’evoluzione della competitività territoriale attraverso il trasferimento innovativo e tecnologico. Far operare in sinergia le tre risorse intrinseche del territorio, uomini-territorio-imprese, vere e proprie eccellenze quando si sostanziano in sfide culturali, commerciali e produttive, è tra gli obiettivi fondamentali dell’Istituto piceno.
Asteria prosegue nel suo trasferimento all’estero di valori immateriali legati al patrimonio delle conoscenze e al capitale intellettuale, del resto la ricerca rappresenta uno dei fattori basilari dello sviluppo del settore agroalimentare. Consapevole di questa necessità dunque, la Polonia intende trasferire e mutuare l’esperienza maturata in Italia da Asteria. Sono stati avviati, infatti, nel corso degli ultimi anni dal presidente di Asteria Dante Bartolomei e dal direttore Luca Tarquini, una serie di contatti con i rappresentanti del mondo imprenditoriale e accademico, in particolare con l’Università di Poznan, per valutare la prospettiva dell’apertura di una struttura di ricerca per lo sviluppo tecnologico e l’innovazione per il settore agro-ittico-alimentare al servizio delle imprese e del territorio.
Il mercato polacco è un mercato molto interessante che può avviare lo sviluppo di molte aziende del nostro distretto agroindustriale sia dal punto di vista commerciale sia sotto il profilo del trasferimento di know-how. La Polonia ha un’abbondante produzione agricola, simile a quella mediterranea in particolare in campo orticolo, e attualmente sta vivendo le problematiche che hanno riguardato in passato il nostro Paese e deve quindi affrontare lo sforzo di un adeguamento industriale e di organizzazione. Al fine di posizionare al meglio i propri prodotti sui mercati la Polonia ha bisogno di garantire un’offerta qualitativamente elevata, per far ciò la produzione agroalimentare deve necessariamente rispettare alcune innovative tecniche di produzione per le quali è fondamentale l’apporto che riesce a garantire la ricerca.
Negli ultimi tempi, pertanto, i rapporti tra le università italiane e quelle polacche si sono fatti molto più intensi e Asteria rappresenta l’ideale anello di congiunzione tra il mondo della formazione e quello della ricerca applicata a tutto vantaggio dello sviluppo dell’interscambio commerciale tra le due realtà.
«E’ sicuramente opportuno avviare una collaborazione - ha detto il sindaco Stanislaw Gliszczynki – il nostro comune ha contatti con imprenditori italiani ed è per questo che ci impegneremo ad individuare il settore di collaborazione tra i nostri e i vostri imprenditori». «Nell’ambito di una politica economica finalizzata allo sviluppo –hanno dichiarato Dante Bartolomei e Luca Tarquini, rispettivamente presidente e direttore di Asteria – è evidente la centralità della ricerca e dell’innovazione e dunque del contributo di un Istituto come Asteria che opera in maniera estremamente produttiva al fianco delle aziende italiane, e non solo, e i cui studi sono stati oggetto di interesse di imprenditori oltre che della Polonia anche della Repubblica Ceca, dell’India e della Tunisia».