Molti operai di Civitanova sono in cassa integrazione
Ora le calzature per bambini del prestigioso marchio “Naturino” (850 mila paia all’anno) sono totalmente prodotte in Cina, mente altre produzioni sono state trasferite in Serbia. Si tratta della Falc, tra le più importanti aziende calzaturiere della regione e a livello nazionale che ha già messo in Cassa Integrazione per crisi aziendale molti lavoratori dello stabilimento di Civitanova (MC), dove si produce solo una linea di calzature per adulti, su licenza di famosissimi marchi di moda.
La cassa integrazione per 148 lavoratori, su un organico di 260, scadrà il 2 luglio. Ma i lavoratori chiedono tempo, sia per mettere in grado alcune persone di uscire con il pensionamento o ricollocandosi in altre ditte, sia per rilanciare i marchi della Falc secondo un piano di investimenti che – dicono- «l’Azienda potrebbe sostenere, seppure negli ultimi anni abbia subito un calo di fatturato, ma dà sicuramente garanzie di solidità grazie alle esportazioni in tutto il mondo».
Questo il quadro che è stato presentato dai tanti lavoratori della FALC, accompagnati dalle rappresentanze sindacali CGIL, CISL e UIL, arrivati oggi in Regione per esporre le loro istanze e ricevuti dall’assessore al lavoro, Ugo Ascoli, alla presenza della collega della Provincia di Macerata, Carla Monachesi.
«Credo sia utile a questo punto – ha sostenuto l’assessore Ascoli- sentire anche la posizione dell’Azienda che potremo convocare già la prossima settimana e poi andare rapidamente al confronto sul tavolo congiunto per giungere quindi all’ accordo entro il 5 luglio. Come sempre la Regione è disponibile a favorire il dialogo tra le parti e a trovare soluzioni concilianti. Siamo tutti consapevoli - ha proseguito- che questa azienda rappresenta per il territorio di Civitanova e non solo, un punto di riferimento produttivo di straordinaria importanza, dal momento che dà lavoro a famiglie intere che in questo momento sono fortemente preoccupate e gli stessi dipendenti stanno lavorando sotto tensione. Faremo il possibile – ha concluso- insieme a Carla Monachesi che si è già fortemente impegnata a livello provinciale, per portare anche questa situazione all’attenzione del Ministro del Lavoro, Damiano che incontreremo proprio oggi a Roma in una riunione con tutte le Regioni».
I lavoratori – come hanno riferito le organizzazioni sindacali- avevano sperato anche sul ricorso ai contratti di solidarietà, ma sembra che l’Azienda abbia dato disponibilità solo per 20 unità lavorative: “una goccia nel mare” l’hanno definita i Sindacati, «che non porta alcun vantaggio reale per i lavoratori se si pensa che è un’Azienda che in vent’anni di storia non ha mai ricorso alla cassa integrazione, che è ormai una multinazionale e che ha già ridotto l’organico qualche anno fa da 312 a 260 dipendenti a Civitanova».