«Sappiamo bene che il Governo sta lavorando alacremente per strutturare un nuovo quadro normativo, capace di affrontare in modo più incisivo il problema degli incidenti sui luoghi di lavoro.
Intanto, però, continua la sequenza di morti bianche, e noi amministratoti e Organizzazioni Sindacali siamo convinti con Lei che sia necessario affiancare all’azione del Governo un’iniziativa che garantisca l’effettivo rispetto delle norme, infatti la maggior parte degli infortuni si verificano sempre in violazione di legge già esistente.
E’ dunque necessario potenziare e coordinare i vari servizi ispettivi deputati ai controlli.
L’ultimo concorso indetto nel 2003 ha portato alla assunzione di 795 nuovi ispettori, con una distribuzione territoriale che ha visto le Regioni del Sud fortemente penalizzate, con soltanto il 10% di posti assegnati e tra l’altro in Campania, dove a gennaio si è svolta la Conferenza Nazionale sulla Sicurezza, non ha avuto nessun ispettore.
Sappiamo quanto occorrano alle nostre terre maggiori controlli, anche alla luce del numero e dimensione delle imprese, quando sia necessaria la presenza degli ispettori sul territorio al fine di edificare una diversa cultura del lavoro, che parta dal rispetto delle norme per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Individuiamo come opportuna, ad esempio, la riapertura dei termini del concorso, partendo dalla necessità di riequilibrare la distribuzione geografica che nel 2003 ha visto penalizzato il centro e il Mezzogiorno.
100 nuovi ispettori del lavoro. E’ questa la richiesta che Le rivolgiamo come hanno fatto gli assessori con delega al lavoro di 7 regioni italiane che hanno aderito all’iniziativa.
Una petizione on line su questa proposta ha già raccolto oltre 5000 firme nei primi giorni di questa iniziativa.
Crediamo infatti che il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro investa, in termini di responsabilità dirette e non, un’ampia pluralità di soggetti e che per questo motivo sia necessario affrontarlo affiancando all’azione dello Stato la crescita della consapevolezza sociale attraverso il coinvolgimento e l’ascolto delle istanze espresse dalla base popolare che a migliaia si stanno esprimendo sottoscrivendo la petizione.
E se l’approvazione del nuovo Testo Unico sulle sicurezza del lavoro è l’urgenza assoluta, è ora necessaria anche una mobilitazione della coscienza generale del Paese, alla quale siamo impegnati a contribuire
».