Il pm aveva chiesto tre anni e quattro mesi di carcere
Il ventottenne è accusato di aver sottratto dal cimitero ascolano a Capodanno del 2005 una piccola bara bianca contenente le spoglie di A.N., neonato morto poche ore dopo la nascita nel 1998. La bara fu fatta ritrovare il giorno dopo nei pressi del Camposanto di Piagge.
Il giudice ha riconosciuto un parziale vizio di mente dell'imputato ed ha derubricato, come chiesto dalla difesa, il reato di sottrazione di cadavere in occultamento di cadavere. Il pubblico ministero Carmine Pirozzoli aveva chiesto tre anni e quattro mesi di carcere. Richiesta alla quale si sono associati i genitori di A., costituiti parte civile attraverso l'avvocato Francesco Ciabattoni. Le indagini furono indirizzate subito verso Civita su indicazione dei familiari del neonato in quanto il giovane, residente a Folignano, avrebbe avuto motivi di risentimento a causa di un amore non corrisposto dalla zia del piccolo. Civita venne arrestato circa venti giorni dopo il fatto e scarcerato successivamente.
Durante il dibattimento la ragazza ha anche riferito di essere stata minacciata, insultata e picchiata dall'imputato in due circostanze in presenza di testimoni. Episodi sfociati in denunce. Ai fini delle indagini importante è stato il contributo fornito dalla polizia scientifica di Roma, Ascoli e Ancona per le perizie sulla bara, sull'auto di Civita, e sugli attrezzi usati per lo scasso.