Rossi: «Da Fermo affermazioni false e irresponsabili»

Rossi: «Da Fermo affermazioni false e irresponsabili»

La provincia di Ascoli non ha assunto personale in modo indiscriminato

e che ha il doppio del personale di tutte le Province italiane vuol dire diffondere falsità. Quindi chi lo fa, cioè il sindaco di Fermo, o è un bugiardo o è un disinformato: il che, trattandosi di un pubblico amministratore, è forse ancor più grave. I fatti parlano chiaro e sono assolutamente inconfutabili: dal mio insediamento avvenuto nel 2004 ad oggi, il personale a tempo indeterminato dell’Amministrazione provinciale è calato di 18 unità, risultato di 54 cessazioni contro 36 assunzioni assolutamente ineludibili. Di queste 36 unità, 10 sono persone con disabilità la cui assunzione è obbligatoria per legge, 8 sono operai destinati alla manutenzione e sicurezza delle strade e 10 sono dipendenti assorbiti dal Consorzio di Bonifica del Tronto in virtù di un accordo con la Regione, precedente al mio insediamento, e finalizzati a ridurre i costi delle bollette dell’irrigazione gravanti sugli agricoltori. Poi sono state assunte due figure specialistiche indispensabili e sono stati stabilizzati sei dipendenti il cui contratto, come impone la Finanziaria, è stato trasformato da tempo determinato a indeterminato in presenza dei requisiti di legge.
Quanto al personale precario a vario titolo (collaboratori continuativi, a progetto, di cooperative di servizi, ecc.), è passato da 152 unità del 2004 alle attuali 135, quindi sono 17 in meno. La deprecarizzazione in corso del rapporto di molti di loro con la Provincia, oltre che una previsione della Finanziaria, è una scelta obbligata per la natura giuridica del loro lavoro che, è bene ricordarlo, nulla ha a che vedere con le collaborazioni così come previste dalla legge.
Quanto al numero totale di dipendenti, è altrettanto falso che esso sia il doppio delle altre Province: i dati dicono che siamo sostanzialmente nella media nazionale, con la precisazione di non poco conto che quella di Ascoli non ha esternalizzato servizi, e conseguentemente dipendenti, né tantomeno paga soggetti esterni per la loro gestione. Una scelta che molti altri enti non hanno compiuto, come ad esempio il comune di Fermo attraverso ASITE e altre società.
Io non so con chi ce l’abbia realmente il Sindaco di Fermo, ma non accetto lezioni di rigore in relazione non solo alla mia storia personale ma anche al fatto che, con il mio arrivo in Provincia, sono state sciolte varie società partecipate con una riduzione di oltre 30 unità delle poltrone, tra Consigli di amministrazione e Collegi dei revisori e sono state ridimensionate le indennità di quelle rimaste.
L’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’economicità dell’azione della pubblica amministrazione è non sono condivisibile ma lo considero prioritario da cittadino che paga le tasse prima ancora che come investito di mandato elettivo. Ma bisogna smetterla con il considerare i lavoratori pubblici un problema da eliminare, ma impegnarsi  per valorizzare queste risorse attraverso politiche che migliorino l’organizzazione e la verifica dei risultati conseguiti. Lanciare messaggi demagogici e invocare capri espiatori in questa delicata fase che prelude alla nascita delle due nuove Province, anziché operare con serietà e senso della misura, è davvero irresponsabile».