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Minaccia incendio in Regione, convalidato l'arresto
Il pescatore per ora è stato scarcerato
L'uomo di 54 anni vive a Grottammare e il 21 maggio aveva minacciato di dar fuoco all'ufficio del dirigente regionale della pesca marittima ad Ancona.
L'arresto è stato confermato soltanto per il reato incendiario e non per violenza a pubblico ufficiale e resistenza, le altre due ipotesi accusatorie formulate dal pm a carico del pescatore.
Intanto Mazzagufo è stato scarcerato anche se dovrà osservare il divieto di dimora ad Ancona e a Porto San Giorgio, la città in cui vive il dirigente regionale. Il pescatore che non è nuovo a gesti eclatanti, aveva detto che era stato mosso dalla disperazione per essersi visto negare l'iscrizione all'albo regionale delle attività di pesca-turismo. L'uomo, dopo momenti di grande tensione, era stato ricondotto alla ragione dalla polizia. La moglie che si chiama Maria Cristina Costanzo e che fa il vicensindaco a Grottammare, in seguito al fatto, si è dimessa dall'incarico. I difensori di Mazzagufo, invece, durante l'udienza di convalida dell'arresto hanno sottolineato come siano emerse "alcune inesattezze nella ricostruzione dell'episodio di lunedì scorso. In particolare - si legge in una nota - non risulta che Mazzagufo abbia cosparso di benzina le suppellettili e i mobili dell'ufficio della Regione, né che si sia versato addosso liquido infiammabile". Per difensori Mazzagufo non si sarebbe barricato nell'ufficio, mettendo un divano contro la porta di ingresso. "Al contrario, quando è arrivata la Polizia, nella stanza c'era già un funzionario regionale che parlava con il pescatore, cercando di tranquillizzarlo". Sempre nella nota c'è scritto che l'uomo non avrebbe minacciato nessuno dei dipendenti regionali, né di voler appiccare il fuoco agli uffici. Mazzagufo avrebbe solo minacciato di darsi fuoco lui stesso se non gli avessero spiegato i motivi del ritardo nell'iscrizione all'albo degli esercenti l'attività di ittiturismo.