Un convegno per parlare della scuola

Un convegno per parlare della scuola

Si tratterà anche del neonato Osservatorio regionale sul Bullismo

Soprattutto verso tutto ciò che è positivo e significativo per la formazione delle coscienze dei giovani e che di solito non catalizza l’attenzione dei media come gli episodi più gravi, che rimangono pur sempre fatti episodici rispetto all’intenso lavoro di educazione che la scuola garantisce.  
E’ questo il significato dell’iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione chiamata “La Scuola siamo noi” che si svolge in tutta Italia fino al 25 maggio e che ha trovato piena rispondenza nei 278 istituti scolastici marchigiani in termini di partecipazione con numerosissime iniziative e progetti.
Anche la Direzione scolastica regionale, come ha spiegato in conferenza stampa il dirigente Michele De Gregorio, contribuisce a valorizzare l’intenso lavoro che caratterizza le scuole della nostra regione con un incontro che si svolgerà domani, dalle ore 9 presso l’Istituto I.I.I.S. Angelini- Vanvitelli- Stracca di Ancona ( Via Trevi, 4) sul tema “Scuola e comunità: quali doveri verso i giovani, nella società del cambiamento ?”  nel corso del quale si parlerà anche del neo-costituito Osservatorio regionale sul Bullismo.
«Una piena adesione della Regione Marche a questa iniziativa – ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, Ugo Ascoli che domani interverrà all’incontro- perché c’è bisogno di attirare l’attenzione sui valori positivi che la scuola trasmette e sa insegnare. Soprattutto rifletteremo sui rapporti fra Scuola e comunità. L’idea è quella di progettare insieme delle linee di lavoro per mettere in evidenza il grande lavoro che già si fa e che va oltre le normali discipline scolastiche. Un lavoro da approfondire per favorire la coesione e l’integrazione sociale - ha continuato l'assessore - ma anche per evidenziare le criticità del sistema nel rapporto educativo. La Regione parteciperà attivamente alle funzioni dell’Osservatorio sul Bullismo che tra l’altro comprende tra i componenti anche i rappresentanti dei genitori. Infatti, vogliamo coinvolgere sempre di più il mondo degli adulti, naturalmente le famiglie e le agenzie dei media e gli enti locali per costruire un meccanismo di comunicazione immediata. Anche per comprendere meglio i fenomeni che interessano ad ogni livello i giovani nei loro rapporti con gli adulti. Basti pensare ad Internet - ha concluso Ascoli -  e a quanto possa, in qualche caso, scuotere gli equilibri dei ragazzi in età evolutiva e mettere in difficoltà le famiglie. Per questo pensiamo anche ad una formazione specifica per gli insegnanti che possano accompagnare e tutelare bambini e giovani nell’intricato contatto con il mondo della rete».