L'ex consigliere regionale:"L'origine di questa triste vicenda risiede nell'assenza di un'opposizione agguerrita, che ha favorito il pensiero del vincere facile e di poter fare a meno di candidati scomodi elettoralmente."
Ascoli - Il dott. Valeriano Camela nel corso di una conferenza stampa a delineato gli elementi che lo hanno visto escluso dalle prossime elezioni comunali ad Ascoli Piceno per l'8 e 9 giugno prossimi.
"La vicenda che mi ha coinvolto è iniziata 13 mesi fa, nell'aprile 2023. - dice Camela - Voglio precisare che ero tranquillo all'epoca, sono rimasto tranquillo in tutti questi mesi e sono tranquillo anche adesso.
Tutta la città sa che sono stato contattato dal Sindaco quando non pensavo minimamente a un mio impegno in queste elezioni. Dopo quasi 30 anni di presenza politica nella mia città, inclusa un'esperienza quinquennale nel Consiglio Regionale delle Marche, consideravo concluso il mio ciclo. Invece, il Sindaco, volendo migliorare la squadra per il secondo mandato, mi ha chiesto di mettere a disposizione la mia esperienza e notorietà cittadina nella coalizione di centro-destra, prospettandomi subito l'intenzione di inserirmi nella lista di Fratelli d'Italia o nella Lista del Sindaco. Inoltre, ogni Assessore avrebbe fatto una lista, così come il Presidente del Consiglio comunale.
Dopo una breve riflessione, ho deciso di accettare questo nuovo impegno per la comunità ascolana. Devo dire che quando il Sindaco mi ha proposto l'inserimento in lista, gli ho lasciato la libertà di collocarmi dove ritenesse più opportuno e funzionale ai propri interessi ed equilibri, essendo per me indifferente qualsiasi lista della coalizione.
Nei mesi successivi, autorevoli esponenti locali di Forza Italia e della Lega - continua Camela - mi hanno incontrato per propormi la candidatura nelle rispettive liste. Tuttavia, avendo già preso un impegno col Sindaco, ho declinato senza indugi l'offerta. Inoltre la stampa locale ha riportato in almeno due occasioni la notizia della mia partecipazione nella Lista del Sindaco.
Col tempo, ho percepito qualche difficoltà del Sindaco riguardo alla mia candidatura. I miei dubbi si sono concretizzati quando mi è stato proposto di non candidarmi e di dare il mio appoggio dall'esterno.
Ho rappresentato al Sindaco, con educazione, la mia contrarietà a non candidarmi, poiché la notizia della mia partecipazione era ormai diffusa tra i cittadini e un mio ritiro avrebbe suscitato dubbi e interrogativi spiacevoli. Mi è stato anche proposto di fare una lista di mio riferimento, ma ho declinato, essendo ormai marzo inoltrato e osservando che alcune figure di vertice dell'amministrazione comunale non erano riuscite a comporre liste autonome, contrariamente alle aspettative del Sindaco.
Ho ribadito al Sindaco che, qualora avessi ottenuto un risultato elettorale importante, non avrei accampato pretese di ruoli di vertice e avrei fatto un passo indietro per non alterare l'assetto di giunta già in parte definito.
In tempi più recenti, durante la presentazione della Lista del Sindaco, la mia assenza non è passata inosservata. Qualche attento osservatore della politica locale mi ha contattato per propormi la candidatura nella lista Forza Ascoli. Detto, fatto! Mi è stato fornito il simbolo e, nel giro di 24 ore, ho fatto girare su whatsapp il mio santino. Si è scatenato un putiferio! Il Sindaco ha attivato il comitato dei saggi (il notaio Nazzareno Cappelli, il Presidente della Croce Verde ing. Maurizio Ramazzotti, Gaetano Rozzi) che ha posto il veto sulla mia candidatura e su quelle già annunciate, con tanto di manifesti esposti da settimane, di persone rispettabilissime e con ampio consenso elettorale come Viscione e Origlia, accampando motivazioni politiche trapelate dalla stampa.
Di recente, la Lega di Ascoli, in forza di un accordo nazionale tra Lega e Udc, aveva reso disponibili due posti in lista per accogliere me e Viscione. Tuttavia, l'opposizione del Sindaco ha reso inefficaci persino gli interventi dei livelli nazionali di Lega e Udc, che avevano sposato la nostra giusta causa politica, anche con l'intercessione del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, dello stesso partito del Sindaco.
Vorrei ora esprimere alcune considerazioni su questa pagina opaca della politica ascolana:
1. Sono stato contattato dal Sindaco per la candidatura a suo sostegno nell'aprile 2023.
2. Marco Fioravanti non ha esercitato l'autorevolezza richiesta dal ruolo di Sindaco quando, alle prime avvisaglie di interferenze sulla mia candidatura da parte di alcuni timorosi "assiglieri" o "consessori", non ha rimesso tutti in riga dichiarando che la mia candidatura era una sua scelta.
3. Le liste sembrano costruite su misura dei rispettivi proponenti, senza spazio per candidati con significativo consenso che avrebbero potuto mettere a rischio particolari equilibri e obiettivi personali.
4. E' legittimo che il comitato dei saggi possa porre veti basati su motivazioni politiche. Tuttavia, se quelle stesse motivazioni politiche applicate rigidamente a me e a Viscione si riscontrano anche in altri candidati, mantenuti invece in lista, la motivazione politica appare come un pretesto per nascondere la debolezza elettorale di alcuni protagonisti.
5. Il comitato dei saggi ha commesso un fallo grave. E' entrato a gamba tesa in corsa, ma non si è autoespulso. Ha espulso persone tranquille e ben viste, che vivono del proprio lavoro e si sono sempre dimostrate pronte a contribuire con idee e azioni per lo sviluppo del territorio e della comunità ascolana.
6. La politica, per definizione, divide; ma deve anche tendere ad aggregare, almeno all'interno della stessa area di appartenenza, e non a disperdere, creando posizioni di contrasto e critica.
7. L'origine di questa triste vicenda risiede nell'assenza di un'opposizione agguerrita, che ha favorito il pensiero del vincere facile e di poter fare a meno di candidati scomodi elettoralmente.
Per quanto mi riguarda, si è risvegliata in me la voglia, sopita 13 mesi fa, di riprendere con convinzione e vigore il percorso di un impegno politico a vantaggio della comunità in cui vivo e opero".
Valeriano Camela