Oggetto: Qualità del servizio idrico nell'ATO5 - richiesta di un tavolo di consultazione permanente per una gestione trasparente e partecipata dell'emergenza in atto.
Gentile Presidente,
come certamente saprà la Legge Regionale 28 dicembre 2011, n. 30 all’articolo 4 istituisce in ogni Assemblea di ambito la “Consulta degli Utenti” composta, “da rappresentanti delle associazioni dei consumatori ed utenti, associazioni ambientaliste, sindacali e delle imprese, nonché da rappresentanti dei movimenti per l'acqua”. Tale organismo è tra l’altro finalizzato a rappresentare “gli interessi dei cittadini ai fini del controllo della qualità del servizio idrico integrato” ad acquisire “le valutazioni degli utenti sulla qualità dei servizi” a “fornire indicazioni ed elabora proposte alle autorità pubbliche di settore” ed a “promuove iniziative per la trasparenza e la semplificazione nell'accesso ai servizi”...
Come lei stesso può rilevare la Legge non prefigura un organismo con una funzione circoscritta al mero rilascio di pareri formali su decisioni già prese dai soggetti di governo e di gestione del servizio idrico ma di uno strumento di concreta partecipazione volto a far emergere i bisogni prioritari della comunità e del territorio di riferimento nonché a corresponsabilizzare i cittadini riguardo l’utilizzo sostenibile, universalistico e solidale di una risorsa come l’acqua, fondamentale per i diritti primari della persona.
Il fatto che le Giunte Regionali in carica dal 2012 ad oggi non abbiano ancora colpevolmente deliberato i criteri in ordine alla composizione, alle modalità di costituzione e al funzionamento delle Consulte non può esimere i responsabili delle Assemblee d’Ambito dall’attuare comunque i principi democratici definiti dalla Legge.
Tutto ciò a maggior ragione nei momenti di crisi, come quello attuale, in cui i citati diritti non sono pienamente garantiti per ragioni collegate a fattori oggettivi ma anche alla scelte e alle strategie attuate nella gestione del servizio.
Emblematico in tale senso è il recente parere delle principali associazioni dei consumatori del territorio che hanno espresso la loro netta contrarietà alla richiesta di deroga riguardante la qualità contrattuale del servizio idrico integrato proposta dall'Assemblea Territoriale D'Ambito dell’ ATO 5 - Ascoli Piceno che lei presiede.
Tale parere è pienamente condiviso da questo Tavolo in quanto le deroghe invocate dai vertici del Gestore e condivise da codesta Autorità d’Ambito riguardo tempi e procedure gestionali a garanzia dei diritti dell’utenza non appaiono particolarmente attinenti all’attuale scarsità delle risorse idriche ma attengono piuttosto alla efficace, efficiente ed economica gestione delle cospicue risorse umane e finanziarie di cui la CIIP dispone. Risorse in parte dissipate in questi ultimi anni per tentare di mettere in piedi avventurose operazioni societarie, fortunatamente naufragate, del tutto estranee dai fini statutari dell’azienda pubblica.
Ma al di là del merito, tale circostanza evidenzia plasticamente la forte scollatura attualmente in atto tra l’utenza e gli Organismi preposti al governo ed alla gestione dell’acqua. Una divaricazione che può e deve essere ricomposta attraverso il confronto democratico e pienamente trasparente riguardo le strategie e le scelte gestionali, volto alla massima e più larga condivisione possibile delle stesse.
In considerazione della situazione di crisi e delle problematiche ad essa connesse la nostra richiesta è pertanto quella di promuovere la costituzione di un tavolo permanente di consultazione composto dalle rappresentanze previste dalla succitata Legge Regionale 30/2011 che si riunisca con periodicità trimestrale per affrontare e verificare le scelte strategiche e gestionali del Servizio idrico nell’Ambito Territoriale Ottimale 5 Marche Sud.