Un ricordo di Giovanni Ramazzotti, una figura di spicco

Un ricordo di Giovanni Ramazzotti, una figura di spicco

Tassotti: «La sua esperienza rappresenta un modello di riferimento»

Lo ha affermato Raffaele Tassotti, capogruppo in Provincia della Democrazia Cristiana per le Autonomie chiedendo con un ordine del giorno all’attuale Presidente della Provincia ed a quello del Consiglio provinciale di apporre «almeno una epigrafe commemorativa nell’androne del Palazzo della Provincia».
«Nel 2007 – ha illustrato Tassotti – ricorrono i trenta anni della scomparsa, il 13 febbraio 1977, del professor Giovanni Ramazzotti, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno per ben 15 anni, dal 1960 al 1975, dopo aver precedentemente assunto, già dal 1951, l’incarico di Assessore alle Finanze. La figura del Presidente Ramazzotti – ha proseguito il Segretario provinciale della DcA – non solo si è distinta nel corso di 3 mandati consecutivi per molteplici, variegate ed importanti iniziative e realizzazioni finalizzate alla crescita ed al progresso della terra picena, ma si è imposta anche per le qualità umane, la lungimiranza amministrativa, la preparazione culturale, la capacità di dialogare con ogni interlocutore, il tutto sostenuto da un coerente impegno cristiano. La sua esperienza – ha concluso l’esponente del partito rappresentato a livello nazionale da Gianfranco Rotondi – rappresenta un modello di riferimento nell’agire politico e nella gestione della cosa pubblica». Il professor Ramazzotti rappresenta ancora oggi una delle figure più rappresentative e di spicco non solo della Dc ma anche dell’intera classe politica del Piceno. Uomo di grande valore e di alto spessore morale e politico. Un esempio, oggi, veramente rarissimo di cristiano impegnato in politica dalla vita cristallina nell’ortodossia di quanto credeva e professava. Di grande umanità e bontà, forte della sua preparazione culturale e morale, sorretta da una autentica fede religiosa, oltre ad essere stato un ottimo politico, fu amministratore di gran calibro, teso solo alla ricerca del bene comune. Fu abile mediatore, poiché sapeva stemperare ogni più aspra discussione politica, essendo dotato di animo mite e tollerante. Fu presente presso la Provincia di Ascoli Piceno sin dalle prime libere elezioni del 1951. Fu subito chiamato al delicato incarico di Assessore alle Finanze ed in tale veste fece conoscere le sue capacità di lungimirante amministratore, nonostante i freni ed i paletti posti al bilancio provinciale dalla legge sulla finanza locale. Nel 1960 venne eletto Presidente della Provincia, carica che mantenne per 15 anni, sino al 1975, quando con votazione plebiscitaria venne eletto Consigliere Regionale, nonostante avesse affrontato l’ardua competizione elettorale priva di qualsiasi apparato di potere e pur essendo stato contrario, come l’onorevole Renato Tozzi Condivi, alla politica clientelare. A lui si debbono le più importanti realizzazioni compiute dopo la guerra, sia nel campo viario che in quello dell’edilizia scolastica.