Longhin (Cgil Marche): “fenomeno sottovalutato, spesso si trasformano in morti, chiediamo alla regione più attenzione e investimenti in prevenzione”.
Ancona - Aumentano
le malattie professionali nelle Marche, più 13,8% rispetto a
gennaio-ottobre 2022, in particolare i tumori, le malattie
dell’orecchio, del sistema osteomuscolare e del sistema
respiratorio.
“E’ un dato legato da un lato alla maggiore
consapevolezza dei lavoratori rispetto alla propria salute ma
dall’altro anche
ai ritmi sempre più
frenetici del lavoro. Ma ciò che non va sottovalutato è che spesso
queste malattie si trasformano in morti”, fa sapere Loredana
Longhin, segretaria regionale Cgil Marche.
Longhin sottolinea poi
come spesso, questi numeri non vengano presi nella giusta
considerazione “ma è sbagliato. E’ infatti importante far capire
che queste cifre sono il risultato di denunce fatte ma non è detto
che poi l’Inail le accolga. C’è ancora un problema di carattere
culturale:la tendenza di contrapporre il diritto al lavoro a quello
alla salute. Occorre fare uno sforzo sulla prevenzione e
sulla vigilanza.
Ecco perché
chiediamo maggiore collaborazione tra sindacati, imprese, organi di
vigilanza e istituzioni”.
Secondo l’indagine condotta da Ires Cgil sulla base dei dati Inail, i tumori crescono del 29,7% rispetto allo stesso periodo 2022, quindi le malattie dell’orecchio e apofisi mastoide con + 28,2% e le malattie del sistema respiratorio con + 11,3%. Seguono, le malattie del sistema osteomuscolare e tessuto connettivo con + 11%.
Nelle
diverse tipologie di lavorazioni, le malattie del sistema
osteomuscolare e del sistema nervoso sono le più frequenti in quanto
a più alto rischio di esposizione ed ecco il motivo dell’aumento
delle denunce di malattie professionali. “Tutto questo è anche il
frutto di un’attenzione sempre più forte del patronato nel far
emergere questi fenomeni”, evidenzia Silvia Cascioli, responsabile
Inca Cgil Marche. Che aggiunge: “Nonostante la modernizzazione dei
cicli produttivi, grazie alla tecnologia, ci sono due fattori da
considerare e cioè che queste patologie si sviluppano in modo
trasversale interessando vari settori, anche tra impiegati, e
l’elevata digitalizzazione”.
Per esempio, nel settore ai Servizi
alla salute, i disturbi muscolo-scheletrici incidono del 47%
superando la quota registrata sul manifatturiero pari al 46%. Altro
esempio: nel 2019, la causa “seduta prolungata “è la prima
incidenza con il 74% per i disturbi muscolo-scheletrici superando
quella dei Movimenti ripetitivi arti superiori , 69%, e del
Sollevamento Carichi pesanti, 64%.