/Un progetto europeo che valorizzi i tesori delle Marche
Un progetto europeo che valorizzi i tesori delle Marche
E' un esempio di collaborazione tra istituzioni e imprenditori
E' stato presentato questa mattina in Regione da Giulia Panichi Pignatelli, presidente dell’associazione turistico culturale “Le Marche segrete” – (che raggruppa le principali dimore storiche marchigiane), affiancata dal dirigente della Regione Marche per le relazioni internazionali e comunitarie, Marco Bellardi, dal sovrintendente ai beni architettonici e del paesaggio delle Marche, Luciano Garella e dai rappresentanti istituzionali delle altre sette regioni italiane coinvolte nel progetto che sono il Veneto - Lead partner con l’associazione Ville Venete e Castelli - il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo, il Molise e la Puglia.
Avviato il primo febbraio 2007 il progetto "I tesori delle Marche" (I.Tes.A.) che si inserisce nell'ambito dell'Euroregione adriatica, è stato approvato e cofinanziato dalla comunità europea all’interno dei fondi previsti per lo sviluppo regionale del Programma Adriatico Interreg III. E’ strutturato su base transnazionale e coinvolge anche i Ministeri della cultura di Serbia, Montenegro, Albania e come partner esterno anche la Croazia. Le potenzialità turistiche delle due sponde dell’Adriatico vengono incrementate dal progetto facendo leva sulla valorizzazione delle dimore storiche e sulle offerte naturalistiche, artigianali e delle tradizioni popolari del territorio non ancora promosse.
«La Regione Marche che insieme alle altre regioni adriatiche ha partecipato al programma Tranfrontaliero Adriatico (Nppa Interreg - Cards/Phare) - ha commentato Bellardi - ha dimostrato un’ottima performance in termini di capacità progettuale e qualità degli interventi proposti nel proprio territorio, dimostrandosi la prima regione per progetti approvati in qualità di Lead Partner (20). Accanto a tale risultato, si deve evidenziare il numero rilevante di progetti in cui i soggetti della Regione Marche risultano Partner (22) e che contribuiscono ad aumentare le risorse Interreg attivate dal territorio marchigiano. I risultati a chiusura di bando evidenziano che la nostra Regione a fronte di un totale di 94 progetti approvati è coinvolta in 42 attivando un ammontare di risorse Interreg pari ad oltre 21.000.000 euro».
«Nelle Marche la vera attrattiva – ha detto il soprintendente Garella – al di là di un diffuso attivismo industriale e benessere, è la quantità oltre che la qualità del patrimonio culturale». «Come marchigiani portiamo il blocco di proprietà private maggiore delle altre sette regioni - ha dichiarato Giulia Panichi Pignatelli – E’ un progetto straordinario che, nel costruire un network di organizzazioni, dà una risposta comune ed efficace alla valorizzazione del patrimonio culturale dei singoli Paesi concorrendo alla tutela del patrimonio storico e architettonico, alla sua conoscenza e alla crescita dell’offerta turistica locale, interpretando consapevolmente i valori virtuosi della sostenibilità ambientale del territorio. E’ finalizzato a valorizzare l’attrattività dell’area in tutti i periodi dell’anno, diversificando l’offerta turistica e prolungando la stagionalità incentrando, inoltre, le azioni sul turismo tematico».
Il progetto è articolato in diverse forme di promozione per facilitare la concreta integrazione delle Regioni transfrontaliere e superare le barriere attraverso una serie di collegamenti, gestiti dal network, creando così una solida base per lo sviluppo di studi, azioni di promozione ed accordi di lavoro comuni nell’ambito del Turismo sostenibile. Oltre ai partner ufficiali molte altre realtà, pubbliche e private, hanno dato disponibilità a collaborare per la buona riuscita di un progetto che sarà solo l’inizio di una completa sinergia finalizzata a promuovere nel mondo l’immagine coordinata di tutto il comparto turistico adriatico. Il progetto, ha concluso Panichi Pignatelli, «è un perfetto esempio di collaborazione stabile tra soggetti istituzionali e soggetti dell’imprenditoria privata che contribuiranno alla creazione di opportunità di lavoro con un importante effetto sullo sviluppo delle aree transnazionali dell’Adriatico e svilupperanno iniziative negli ambiti della tutela del patrimonio naturale, nel coinvolgimento delle popolazioni locali, nel garantire l’accessibilità anche dal mare alle dimore storiche e ai loro territori».