La lezione di don Lorenzo Milani

La lezione di don Lorenzo Milani

Il prossimo 11 maggio ci sarà il progetto "Officina Italia"

DON MILANO CON I "SUOI" GIOVANI NEGLI ANNI '60I ragazzi di Serra San Quirico e oltre 1000 studenti, riuniti in questi giorni nel comune montano per la Rassegna Nazionale di Teatro della Scuola, invieranno al Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni un documento in cui chiederanno una scuola equa, accogliente e più attenta alle problematiche degli studenti stranieri. Una scuola che educhi a "consumare e vivere in modo diverso", e che insegni a "resistere" alla caduta dei valori e dell'individualismo sfrenato.
Nel nome di Don Lorenzo Milani, il sacerdote che negli anni '60 scandalizzò la società italiana per le sue prese di posizione sulla libertà di coscienza e su una nuova didattica per le classi meno abbienti, l'Associazione Teatro Giovani ha organizzato domenica scorsa una tavola rotonda dal titolo "A 40 anni da 'Lettera ad una professoressa': un sms al Ministro", alla quale hanno partecipato alcuni degli ex allievi del Priore di Barbiana. I temi e le problematiche trattate nel corso del convegno offriranno spunti preziosi per la stesura di un documento da inviare al ministro Fioroni, nella speranza di riaprire il dibattito sui modelli didattici educativi.
"Sono state due le parole chiave emerse dalle discussioni: inclusione e coinvolgimento", ha spiegato Rolando Tarquini, responsabile artistico dell'ATG, che ha coordinato gli interventi e ha aggiunto che "è importante rendersi conto che i tempi cambiano, ma le problematiche rimangono. Se al tempo di Don Milani si parlava di povertà e di analfabetismo, oggi ugualmente ci si accorge di quanto sia necessario lottare contro l'emarginazione della classi meno abbienti".
L'incontro - introdotto dai saluti del sindaco di Serra San Quirico Gianni Fiorentini, del presidente dell'ATG Fabrizio Giuliani e dell'assessore provinciale all'istruzione Carla Virili - ha sottolineato l'attualità del pensiero di Don Milani. La presenza di Eduardo Martinelli, ex allievo della scuola di Barbiana, ha aiutato a dare vita ad un convegno rivolto "non a teorici, ma a chi si spende nella quotidianità scolastica", ha precisato la direttrice dell'ATG Marina Ortolani, convinta della "necessità di trovare nuovi modelli di integrazione, puntando sulla formazione di educatori e prendono ad esempio scuole quali la Lessona di Torino, i cui insegnati operano in classi dove il tasso di studenti stranieri può raggiungere l'80%". 
Molto apprezzato dai presenti, tra i quali rappresentanti dell' ITIS di Fabriano, dell'Istituto Comprensivo Urbani di Maiolati Spontini e dell'Istituto Comprensivo Jesi-Monsano, è stato l'intervento di Chiara Ghirardotti e Giorgia Peano, insegnati del Lessona, che hanno spiegato cosa significhi lavorare in un quartiere multietnico come quello di Porta Palazzo. "Noi ci siamo sempre chieste come applicare nel nostro contesto ciò che scrivevano i ragazzi di Barbiana, e di volta in volta abbiamo cercato di modellarci in base ai risultai che stavamo ottenendo. A Barbiana si diceva 'è solo la lingua che fa eguali', e noi da parte nostra, in una classe di 19 alunni di cui 17 sono stranieri, affermiamo che attraverso l'apprendimento della lingua italiana passa anche un'emancipazione sociale". Al termine dell'intervento le due insegnati hanno fornito materiale informativo agli interessati, tra i quali alcuni ragazzi dell'IIS di Savigliano (Cn) e dell'IIS Sella di Torino, che nel pomeriggio hanno potuto anche approfittare della presenza di Martinelli per esprimere la necessità di una maggior vicinanza tra la scuola e i giovani, così che non si crei uno schermo, sociale e culturale, tra alunni e insegnati.
Tra i prossimi appuntamenti previsti dalla Rassegna, oltre agli spettacoli delle classi partecipanti, il progetto Officina Italia, previsto per venerdì 11 maggio alle ore 21.00, e lo spettacolo conclusivo di Eugenio Allegri, che il 12 maggio svelerà il personaggio guida dell'edizione 2008: Cyrano De Bergerac.