/Incendio all'Api di Falconara, tre ipotesi del disastro
Incendio all'Api di Falconara, tre ipotesi del disastro
La seconda alla fuoriuscita di gasolio da una condotta che serviva a mantenere liquido il bitume; la terza, infine, attribuisce la causa all'infiltrazione dell'acqua nel serbatoio, infiltrazione che avrebbe messo in moto una violenta reazione chimica fino all'esplosione. Non troverebbe riscontro l'ipotesi che farebbe risalire la causa dell'incidente ad una collisione di un'autocisterna che lavorava in quell'area della raffineria. A quanto sembra, al momento dell'esplosione i mezzi erano tutti fermi, con gli autotrasportatori intenti a guidare le operazioni di travaso di catrame dai serbatoi. Nel frattempo, i sostituti procuratori di Ancona Cristina Tedeschini e Irene Billotta, che coordinano l'inchiesta sulla vicenda hanno messo sotto sequestro l'area bitumi della raffineria API, ipotizzando i reati di omicidio colposo, incendio e lesioni colpose. Gli inquirenti inoltre, stanno cercando di fare chiarezza sulla gestione della fase di emergenza, successiva all'incendio e che presenta ancora molti lati oscuri.