Strada Valnerina chiusa al trafico

Strada Valnerina chiusa al trafico

Attualmente il viadotto è transitabile in condizioni di senso unico

UNA FOTO DEL VIADOTTO MALACOSTALa circolazione sarà deviata lungo il vecchio tracciato della Valnerina che attraversa l’abitato di Appennino. Per i mezzi pesanti è stata predisposta una segnaletica di direzione consigliata per la direttrice Valico di Colfiorito - Foligno. Tale indicazione sarà posta sia in corrispondenza della località Maddalena di Muccia e nell’incrocio della S.S. 77 Val di Chienti con la S.P. 256 Muccese, sia nel tratto umbro della Valnerina presso la galleria che la collega a Spoleto.
Il provvedimento, adottato con ordinanza della Provincia di Macerata, si è reso necessario per consentire la ripresa (da lunedì 7 maggio) dei lavori di ristrutturazione, con adeguamento sismico, del viadotto Malacosta situato al km 73+500 della S.P. 209 Valnerina, in località Appennino di Pieve Torina.
Attualmente il viadotto – che la Provincia di Macerata ha ricevuto dall’Anas nell’ottobre 2001, contestualmente al trasferimento dell’ex strada statale –  è transitabile in condizioni di senso unico alternato per un dissesto verificatosi nell’impalcato.
I lavori erano stati aggiudicati nel giugno dello scorso anni all’associazione temporanee d’impresa (Ati) costituita da Pro.ge.co S.r.l. di Muccia,  Scavi e Condotte S.r.l. di Apiro e Studio di Ingegneria Boni.ter. per un importo complessivo dell’intervento pari a di 2 milioni e 770 mila euro. Il progetto esecutivo iniziale prevedeva: la demolizione dell’impalcato e di 3 delle 5 pile originarie; il consolidamento delle fondazioni e dei fusti delle due pile conservate; la realizzazione di un impalcato costituito da travi metalliche sormontate da una soletta in cemento armato. Il 27 giugno, però, i lavori dovettero essere sospesi essendo stato riscontrato che i pali di fondazione originari presentavano una lunghezza molto inferiore rispetto a quella dichiarata negli elaborati relativi alla costruzione del viadotto, consegnati dall’A.N.A.S., quale ente gestore della Valnerina al momento della costruzione del viadotto stesso (primi anni ’70).
In conseguenza si è reso necessario predisporre una perizia di variante al progetto che prevede: l’integrale demolizione del viadotto (l’impalcato e tutte le pile originarie) e la ricostruzione ex-novo delle due pile su nuove palificate.
I lavori, che riprenderanno con l’opera di demolizione dell’attuale viadotto e le successive operazioni di ricostruzione e collaudo, si protrarranno per circa due mesi.

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