Doina Matei: «Non volevo ucciderla, mi sono difesa»
E' morta a seguito dell'emorragia riportata. Grazie ai filmati delle telecamere della stazione e alle foto pubblicate sui giornali è stata individuata l'assassina, si chiama Doina Matei. E' una prostituta rumena di 21 anni. Dopo l'omicidio ha raggiunto Macerata con il treno in compagnia di una connazionale di 17 anni, che era presente al momento dell'aggressione, avvenuta per futili motivi. I carabinieri, dopo una segnalazione al 112, hanno arrestato le due donne appena fuori il centro commerciale La Rancia di Tolentino, mentre guardavano un quotidiano che parlava della vicenda. E' stato arrestato anche un uomo argentino, Ramon Marcelo Tinaglia, di 49 anni che era in auto ad aspettarle e che in questi giorni le ha ospitate. Per questo motivo è accusato di favoreggiamento personale e il 2 maggio sarà convalidato il suo arresto. La minorenne, invece, dopo essere stata ospitata in una casa d'accoglienza della provincia di Ancona, è attualmente a Roma, a disposizione dell'autorità per i minori. Dopo l'interrogatorio, Doina Matei ha detto al procuratore aggiunto di Roma, Italo Ormanni, e al Pm Sergio Colaiocco: «Non volevo uccidere Vanessa, io ho 21 anni e lei era una ragazza giovane come me e aveva tutta la vita davanti. Mi sono soltanto difesa». La giovane donna, accusata di omicidio volontario, avrebbe due figli piccoli e il suo rammarico ora è anche per loro. «Sono andata a Tolentino perché lì vive mia madre - ha detto la donna, sarei andata dai Carabinieri a costituirmi, a spiegare tutto quello che era successo». Doina è chiusa ora nel carcere di Rebibbia e il suo difensore ha chiesto ai Pm di predisporre una tutela particolare per evitare contatti con le altre detenute. Nella ricostruzione, la rumena ha spiegato che c'era stato un alterco con Vanessa, iniziato nel vagone della metropolitana e proseguito sulla banchina della stazione. Qui, secondo il racconto, lei stessa si sarebbe difesa da Vanessa, che avrebbe iniziato a colpirla anche con schiaffi. «E' stato allora che ho alzato il braccio per difendermi - ha aggiunto - e purtroppo Vanessa è stata colpita all'occhio dalla punta dell'ombrello, ma non volevo ucciderla». Il suo legale ha spiegato che Doina «é piuttosto provata e che le dispiace di tutto quello che è accaduto». Questa versione, ovviamente, non ha convinto gli inquirenti. Si aspetta la convalida del suo arresto. Il sindaco di Roma Veltroni ha fatto sapere che la città si costituirà parte civile.