Tragedia di Appignano, la replica del sindaco Celani

Tragedia di Appignano, la replica del sindaco Celani

Un progetto prevedeva di spostare i Rom a Campolungo, in una proprietà della Regione

mosse nei loro confronti dal sindaco di Appignano Maria Nazzarena Agostini, dall'assessore regionale ai servizi sociali Marco Amagliani e dal presidente della Provincia Massimo Rossi.Agostini, Amagliani e Rossi  ieri avevano denunciato l'indifferenza dell'amministrazione comunale ascolana circa il progetto di spostare i Rom a Campolungo, in una proprietà della Regione ma in territorio di Ascoli, o a proporre alternative utili. "Quando l'area sarà dissequestrata dalla magistratura, non permetteremo a nessuno di rientrarvi e daremo seguito allo sfratto esecutivo che, come stabilito dal giudice di Ascoli, doveva avvenire già il 15 aprile scorso".  Queste le parole di Celani e Natali in riferimento al campo nomadi dato alle fiamme. Prosegue la replica dei due politici: Ma quale indifferenza!  A settembre 2005 - hanno detto gli amministratori di Ascoli - sollevammo noi il problema dei Rom intimando loro lo sfratto per morosità e mettemmo nel piano vendite l'immobile che era stato loro assegnato. Solo dopo i signori del 'soccorso rosso', che oggi vediamo scendere in campo in aiuto del sindaco Agostini, si sono preoccupati di tutelare la comunità Rom, ma non i cittadini di Appignano rispettosi della legge e che ora accusano in coro il loro sindaco, non noi di Ascoli".  
Celani ha mostrato poi una lettera inviata al presidente della Regione Spacca e all'assessore Amagliani il 5 dicembre del 2005, in cui lamentava il fatto di non essere stato coinvolto nel progetto di Campolungo. "E' allucinante - ha commentato - che non abbiano mai risposto a questa lettera". E ha aggiunto: "Se, come dicono, avevano la soluzione pronta perché non l'hanno attuata? L'ipotesi Campolungo, in ogni caso non è la soluzione, ma lo spostamento del problema. Ci dicano i signori del 'soccorso rosso' se la comunità poteva stanziarsi a soli 100 metri da un poligono di tiro dove ci sono strumenti notoriamente pericolosi". "E poi, se i morti invece che essere di Appignano fossero stati di Campolungo o qualsiasi altra zona, sarebbe stato meglio?    
"Non c'é ipotesi di integrazione quando non si rispettano le leggi". "La comunità Rom di Appignano - hanno concluso i due amministratori - non pagava le utenze e la spesa ricadeva sulle nostre casse. Fu tagliata l'acqua e quando siamo andati a ripristinare il flusso, dietro richiesta del sindaco di Appignano, l'avevano già riaperta bucando la tubazione".