Tra un mese i Rom sarebbero andati via: la vicenda burocratica
Sono dell'11 ottobre 2005 le prime lettere spedite alla prefettura di Ascoli per la richiesta di un tavolo operativo per concertare le migliori azioni che dessero soluzione al problema Rom. Vengono segnalati numerosi problemi d'ordine pubblico. Il 10 dicembre del 2005 in una riunione era presente anche il sindaco Piero Celani. Il 20 dicembre del 2005 arriva il primo incontro in Prefettura tra Comune di Appignano, Comune di Ascoli, Unione dei Comuni della vallata: si stabilisce un nuovo incontro tecnico per esaminare proposte di individuazione di una nuova area dove collocare i Rom. Il 3 marzo 2006 altro incontro in Prefettura. Presenti Regione Marche, i comuni di Ascoli, Appignano, di Offida, di Castel di Lama, di Spinetoli, e l'Asur 13. C'è l'impegno a formulare nella riunione successiva soluzioni alternative per la migliore sistemazione. Il 6 novembre 2006 l'incontro con il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca: il Comune di Appignano individua l'area di Campolungo di proprietà della Regione per collocare i Rom. Viene avviato una studio di fattibilità. Il 29 novembre del 2006 altro incontro, stavolta in Comune ad Appignano, per valutare la fattibilità tecnica dello spostamento. Ci sono oltre ai rappresentanti di Appignano, la Provincia di Ascoli, la Regione Marche, l'Unione dei Comuni della vallata, l'Ambito territoriale caccia e pesca (Atcap, locatari dell'area). Il 14 dicembre 2006 l'incontro in Provincia tra tecnici del Comune, della Provincia e dell'Autorità di Bacino: si stabilisce che l'area è idonea per ospitare il campo. Il 15 dicembre 2006 l'incontro in Regione con Provincia, Comune di Appignano e Atcap per spiegare la fattibilità tecnica dello spostamento del campo. L'Atcap chiede che venga studiata una strada d'accesso indipendente per l'accesso alla porzione d'area loro assegnata. Nel febbraio 2007 l'accordo con i proprietari di una striscia di terreno che permette di realizzare la nuova strada di accesso all'area affittata dall'Atcap. A marzo del 2007 il progetto esecutivo dell'area e i contatti con Enel e Ciip per l'allestimento.
Il 19 marzo nelle more del Consiglio d'amministrazione dell'Ato il sindaco di Ascoli Piero Celani, viene informato che una soluzione per i Rom c'è, è quella di Campolungo. Ad Informare Celani è il sindaco di Appignano Nazzarena Agostini che blocca il primo cittadino di Ascoli nel bagno dei maschietti. La sua è una posta. Si becca addirittura la “tirata d'orecchio” del sindaco di Ripatransone che fa notare che non è il bagno delle signore. «Da qui non mi sposto – dice il sindaco di Appignano – devo parlare assolutamente con Celani». Celani esce dal bagno, vede Nazzarena Agostini e indicandola dice:«i Rom». Il sindaco di Ascoli viene posto a conoscenza della soluzione trovata e chiede un mese, un mese e mezzo di tempo per proporre un'eventuale alternativa. Il tempo non c'è stato.
L'assessore Marco Amagliani chiarisce il ruolo
della Regione e plaude il sindaco Agostini
Amagliani non ha esitato a definire l’autista del furgone un “imbecille delinquente che ha tolto dal mondo quattro giovani vite della stessa età dei miei figli, ma un imbecille come purtroppo ce ne sono tanti. Quella persona dovrà rispondere dinanzi alla legge del crimine commesso, ma allo stesso modo mi auguro che si individuino al più presto coloro che ieri sera hanno incendiato il campo: non possiamo accettare le vendette sommarie né tantomeno che ci si abbandoni a furie iconoclaste e razziste”. L’episodio di cronaca va dunque tenuto separato dalla questione dei Rom nel Piceno. “Alcune settimane fa ho visitato il campo – ha detto Amagliani – e ho visto una situazione, soprattutto quella dei bambini, oltre i limiti della civiltà. Dopo quasi due anni di lavoro, grazie all’impegno costante, appassionato, indefesso del sindaco Agostini, si era finalmente riusciti a trovare una soluzione utilizzando un terreno di proprietà del demanio regionale in località Campolungo di Ascoli. Avevamo anche reperito i finanziamenti per la sua sistemazione: le persone avrebbero abitato in moduli del tipo usato per i terremotati e avrebbero pagato un equo corrispettivo. La tragedia ha impedito che l’operazione si potesse concretizzare. Ora mi chiedo dove sono quelle persone e soprattutto quei bambini - ha detto ancora Amagliani – che, lo ricordo, sono iscritti nell’anagrafe di Appignano”.
Il vescovo ha celbrato il rito funebre
Convalidato l'arresto del Rom che ha causato la strage