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parroco don Armeno e alla quale hanno assistito almeno 3.000 persone, in parte nella chiesa di San Giovanni Battista, in parte fuori, sul sagrato - il primo pensiero è stato la constatazione della nostra precarietà: siamo come le fronde in autunno sugli alberi». 
ha continuato il vescovo - è incredulo, ferito, piegato in se stesso», ed è «solo con la solidarietà di tutti che potrà superare questa terribile prova». Mons. Montevecchi ha quindi rivolto un pensiero ai giovani: «Vi state rendendo conto che un dolore condiviso come questo puo' risultare più leggero e sopportabile. Sappiate che i vostri amici sono all'altra riva, più vicini al Signore, che il dolore non deve impedirvi di vedere. Abbiate amore - l'invito rivolto ai giovani - anche in questa circostanza». Il corteo era partito dall'ospedale di Ascoli - moltissima la gente lungo la strada e agli incroci per salutare il passaggio delle
auto con i feretri - ed è arrivato ad Appignano intorno alle 15:20. Le quattro bare sono state portate a spalla dai ragazzi dal muretto dove tutti i giovani del posto sono soliti ritrovarsi e da dove si erano alzati anche i quattro amici prima di salire in sella ai loro scooter la sera dell'incidente. Il senso del gesto era quello di fare un'ultima passeggiata con loro lungo il corso cittadino.
Immagini dell'agenzia videofotogiornalistica Foto Spot