I quattro ragazzi di Appignano falciati da un furgone guidato da un rom ubriaco, mentre andavano a
prendere un gelato in sella ai loro scooter. Altri tre ragazzi sono salvi per miracolo, avendo evitato per un soffio l'impatto con il furgone impazzito, guidato da un ventiduenne rom ora rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto. Disperazione e rabbia all'obitorio dell'ospedale Mazzoni di Ascoli dove sono state composte le salme dei quattro giovani.
Nell'arco della giornata oltre mille persone si sono alternate all'obitorio. Genitori, fratelli, sorelle, parenti, compagni di scuola, semplici conoscenti. Ancor più struggente, se possibile, il dolore dei genitori di Eleonora, che si dividono fra la camera mortuaria e il reparto di rianimazione dove è ricoverato l'altro figlio Leonardo, 15 anni, per fortuna non in pericolo di vita.
"Se solo avessero tardato qualche istante a lasciare il paese magari quel Rom avrebbe fatto in tempo a raggiungere il bivio che porta al campo nomadi e distante solo qualche centinaio di metri dal luogo dell'incidente", dice una ragazzina con le lacrime agli occhi. Distrutti dal dolore per una tragedia più grande di loro anche gli altri ragazzi scampati alla strage.
Qualcuno lamenta anche la soppressione della festa di San Giorgio, che cadeva proprio ieri e che invece è stata annullata per essere accorpata a quella di San Giovanni Battista in programma a giugno. "Si fosse fatta la festa, magari i nostri amici sarebbero rimasti in paese invece di decidere di andare via per prendere il gelato", dice un giovane appignanese. Tantissimi i giovani all'obitorio, luogo inusuale per loro, accampati nei giardinetti esterni, come fossero ancora vicino a quel muretto di Appignano dove tante volte si incontravano con i quattro amici scomparsi.
Campo Rom sorvegliato dai carabinieri per tutta la notte
Ubriaco travolge quattro ragazzi, è strage