Riparte l'iter della legge per i "giochi"

Riparte l'iter della legge per i "giochi"

In commissione Finanze prevista l'audizione dell'Anit

La circostanza lascia tanti indifferenti e lo stesso  Ministro degli Interni Amato ha di recente sostenuto il suo no a nuovi Casinò in Sicilia rifugiandosi dietro ai soliti luoghi comuni della pericolosità sociale e del riciclaggio del denaro sporco. Pur trovandoci dunque in una situazione pressoché paradossale per fortuna ai vertici parlamentari ci sono anche i ben pensanti tanto che proprio da domani (giovedì 19 aprile) davanti alla Commissione Finanze della Camera, riprenderanno gli incontri con gli operatori del comparto gioco per la definizione della legge quadro sui giochi. L'on. Francesco Tolotti, vicepresidente della Commissione, intende accelerare i tempi della discussione, che si protrarrà fino alla pausa estiva, ascoltando tutti i protagonisti del settore, casinò compresi, al fine di ottenere una panoramica esaustiva del funzionamento del sistema. L’obiettivo di Tolotti, è quello di arrivare dunque a breve ad una legge quadro per l’intero settore settore, nonostante alcuni orientamenti contrari, che disciplini in special modo il gioco on line, l’attività delle slot, (quest’ultima oggetto di recenti denunce giornalistiche che destano qualche preoccupazione) e quindi nuove case da gioco. L’Anit (Associazione Nazionale per l’Incremento Turistico di cui fa parte anche San Benedetto) è nella lista dei soggetti che a seguire, saranno consultati e lo stesso Giorgio Fiori, in qualità di dirigente Anit parteciperà all’audizione. Si riaccendono dunque le speranze per addivenire a breve ad una chiara e definitiva legge  che andrà a prevedere anche l’apertura di nuovi casinò. Intanto c’è da registrare la rivoluzione in atto da parte dei parlamentari siciliani nei confronti del Ministro Amato. In particolare il senatore Nino Strano, responsabile nazionale del dipartimento Turismo di AN, ha sottolineato che “ancora una volta il ministro Amato ha addotto considerazioni risibili sulla proposta di istituire una casa da gioco a Taormina, buttando fango sulla Sicilia e sui siciliani. Una regione e un popolo che si sforzano in tutti i modi di liberarsi da un’etichetta infamante e che, nonostante tutto, riesce oggi ed essere il primo mercato turistico italiano, attirando investimenti da tutto il mondo”. I contrasti dunque sulla tematica non mancano e l’unica soluzione per superarli è quella di emanare al più presto la tanto sospirata legge quadro.