A cura di Placido Munafò, docente di architettura tecnica allUniversità di Ancona
In molte città ed anche in piccoli centri del maceratese si sono create in quegli anni singolari condizioni per la realizzazione di un consistente numero di edifici pubblici che costituiscono oggi un interessante caso di studio.
Queste testimonianze sono ora raccolte ed analizzate in un libro, “Architettura Moderna nella Provincia di Macerata. Edilizia Pubblica dal 1928 al 1944, analisi di un repertorio di esempi significativi” a cura di Placido Munafò, docente di architettura tecnica all’Università di Ancona e di Enrico Mugianesi, ingegnere presso il Dipartimento di architettura dello stesso ateneo.
Il volume, finanziato dalla Provincia di Macerata ed edito da Alinea, sarà presentato venerdì prossimo (20 aprile) alle 9 a Recanati nell’auditorium del Centro mondiale della poesia.
La presentazione del volume – che in copertina riporta una stralcio del progetto dell’arch. Mario Ridolfi per la Casa del Balilla di Macerata (1934) – è anche l’occasione per una tavola rotonda che affronta il tema “Salvaguardia dell’architettura moderna del ventennio: problematiche della conservazione e del recupero”, con particolare riferimento ai numerosi esempi di architettura degli anni compresi dal 1928 al 1944 presenti nel maceratese.
Ai lavori, che saranno aperti da Donato Caporalini (assessore provinciale all’urbanistica) e da Giovanni Latini (preside della Facoltà di Ingegneria di Ancona), prenderanno parte come relatori esperti e studiosi di chiara fama, nonché docenti di architettura delle Università di Roma, Trieste, Cagliari, Torino ed Ancona.
Il volume – scrivono gli autori – riporta le risultanze di una ricerca attraverso la quale si è voluto studiare il patrimonio edilizio del Ventennio nella provincia di Macerata al fine di indirizzare future operazioni di salvaguardia. È stato catalogato un repertorio di 45 oggetti architettonici significativi realizzati, o semplicemente progettati, dai quali è possibile “leggere” la cultura architettonica del macertese del periodo. Dagli edifici presi in esame sono state tratte preziose informazioni tecnico-costruttive su questa architettura, presupposto necessario per poter impostare un consapevole progetto di conservazione. Nel testo sono inoltre riportati approfondimenti sugli elementi di maggior interesse tecnico-formale emersi nella ricerca: solai in laterocemento (un esempio è il Palazzo degli Studi di Macerata, ndr), infissi esterni e rivestimenti lapidei. Il lavoro vuole dare un contributo alla conoscenza di tale patrimonio, ponendolo a confronto anche con il contesto culturale del resto del Paese nel Ventennio.