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Assistenza domiciliare disabili, criteri e modalità
La proposta è venuta dallassessore ai servizi sociali, Marco Amagliani
La proposta è venuta dall’assessore ai servizi sociali, Marco Amagliani.
«L’assistenza domiciliare indiretta è un intervento integrativo al servizio fornito dall’ente locale – spiega Amagliani - che tiene conto delle particolari difficoltà del disabile ed è messo in pratica da un familiare oppure da un operatore esterno individuato dal disabile stesso o dalla sua famiglia».
Possono beneficiare del contributo economico tutti i soggetti che hanno autonomia personale ridotta e che necessitano di assistenza continuativa per tutta la giornata. Rientrano in questa categoria i portatori di handicap già riconosciuti in situazione di gravità dalla Commissione sanitaria (legge 104 del ‘92) e le persone che non hanno compiuto i 65 anni di età, sottoposte ad una visita medica da parte della commissione sanitaria provinciale.
Spetta alla commissione provinciale individuare la condizione di particolare gravità del soggetto mentre la Commissione regionale sanitaria si occupa dell’eventuale revisione del caso. Attraverso un’apposita scheda predisposta dal servizio politiche sociali si assegna il punteggio legato alla gravità della patologia con le ore settimanali ammissibili di contributivo per l’assistenza del disabile.
Per quest’anno il fondo regionale destinato all’intervento assistenziale domiciliare ammonta a 2.200.000 euro.