Non si sa ancora quanto materiale si sia riversato in mare
Lo si potrà accertare non appena le condizioni meteomarine lo consentiranno». E' quello che sostiene l'Arpam in una nota riferita alla fuoriuscita di prodotti idrocarburici avvenuta ieri dalla raffineria Api di Falconara. Si legge che: «l'estensione dell'inquinante fa ritenere che debbano essere messe in atto con urgenza idonee misure di rimozione del materiale. Sia per evitare ulteriori dispersioni - prosegue la nota - che per attuare un completo recupero dei siti che sono arenili a vocazione turistica. La rottura della linea n. 8, tubazione in acciaio che collega la raffineria al pontile, ha provocato - si legge ancora - la fuoriuscita di un quantitativo ancora imprecisato di olio combustibile Atz. Il materiale è finito in mare e il moto ondoso particolarmente consistente, dovuto a forti venti da sud-est, ha spinto il materiale lungo la battigia. Attualmente esso è spiaggiato ininterrottamente fin oltre l'hotel Rex di Marzocca. L'Api - sottolinea la nota dell'Agenzia - deve procedere con assoluta celerità alla messa in sicurezza delle tubazioni, per provvedere poi alla rimozione del materiale, sia per evitare ulteriori dispersioni che per attuare un completo recupero dei siti, che sono arenili a vocazione turistica. Tale operazione, come prescritto dal Noe, dovrà essere supervisionata dall'Arpam». La nota aggiunge che il Ministero dell'ambiente ha sollecitato l'attivazione dell'Icram, l'Istituto di ricerca sull'ambiente marino, «proprio per i concreti rischi di presenza dell'olio sui fondali». La nota si chiude riferendo che gli accertamenti dell'Arpam continuano «per verificare le cause dello sversamento, la quantità di prodotto fuoriuscito e per contribuire alla definizione di un piano di bonifica che scongiuri i rischi per la salute dei cittadini e per l'imminente stagione balneare».