Toccanti alcuni passaggi dei componimenti scritti dai bambini al termine degli incontri dai quali la Mosciatti, ha ricavato da un libro mastro.
Alessandro scrive ”La maestra era sempre la stessa dalla prima classe, fino alla quinta, ed era molto severa infatti se non sapevi la poesia ti portava a casa sua e non ti faceva mangiare fino a quando non la sapevi – e continua - qualche volta mio nonno non andava a scuola per andare a giocare a “bottoni” sotto il ponte del vecchio mattatoio.” Giorgia annota “nei tempi dei nonni si abitava in case brutte, non c’erano vetri alle finestre e le camere erano trascurate…il sapone si faceva con il grasso degli animali…ma i bambini si divertivano tanto.” Amina e Noemi asseriscono “per merenda portavano una fetta di pane fatto in casa e sopra ci mettevano sale e olio”.
“Tanti altri passi sono degni di nota – termina la Mosciatti ma si perderebbe la curiosità di venir a visitare la Mostra “Africa In Gioco” dove abbiamo raccolto i lavori che hanno fatto questi bambini delle scuole di Cerreto d’Esi ai quali va il mio grande riconoscimento per bravura ed impegno.”