Offrire tutela legale alle vittime di violenza e a chi deve affrontare procedimenti penali a causa dell’espletamento del servizio o nell’adempimento dei doveri di ufficio.
ANCONA – Dalle parole ai fatti. Come annunciato recentemente in aula, il consigliere del Partito Democratico Fabrizio Cesetti ha depositato una proposta di legge per la modifica della legge regionale riguardante l’organizzazione del servizio sanitario regionale allo scopo di rafforzare l’assistenza legale al personale sanitario e socio sanitario vittima di atti di violenza nell’esercizio delle proprie funzioni e anche qualora subisca azioni giudiziali.
Il testo è stato discusso questa mattina dalla IV commissione “Sanità e politiche sociali”, che ha nominato i relatori (Nicola Baiocchi per la maggioranza e lo stesso Cesetti per la minoranza) e dovrà ora essere iscritto all’ordine del giorno del consiglio regionale.
“Auspico che la proposta di legge – afferma Cesetti – abbia un iter rapido e che si possa giungere alla sua approvazione prima della fine della legislatura. Il fenomeno delle aggressioni fisiche e verbali agli operatori sanitari, infatti, è diventato ormai una vera e propria emergenza che riempie quasi quotidianamente le cronache della stampa locale. Non è accettabile che i professionisti della sanità siano lasciati soli dalle istituzioni di fronte a violenze che mettono a rischio la loro incolumità fisica creando, al contempo, un clima di insicurezza e di stress”.
La proposta di legge presentata da Cesetti e sottoscritta da tutto il gruppo assembleare del Pd prevede due tipi di interventi. Il primo è l’attivazione di uno sportello dedicato presso le cinque Aziende sanitarie territoriali regionali e degli enti del Servizio sanitario regionale per la tutela e l’assistenza legale del personale vittima di atti di violenza nell’esercizio delle proprie funzioni, nonché l’istituzione di un fondo per il finanziamento degli oneri di difesa e assistenza legale.
Il secondo concerne l’istituzione di un fondo per il finanziamento degli oneri di difesa che gli enti del servizio sanitario regionale, privi di polizza assicurativa, assumono nei procedimenti penali a carico del personale per atti o fatti direttamente connessi all’espletamento del servizio o all’adempimento dei doveri di ufficio, prevedendo anche l’anticipazione delle spese necessarie alla tutela legale.
“Provvedimenti analoghi – spiega Cesetti – sono stati presi giustamente dal governo nazionale a favore delle forze dell’ordine. Mi sembra altrettanto doveroso che le istituzioni, e in primo luogo le Regioni che hanno ampie competenze sulla sanità, tutelino medici, infermieri e personale socio sanitario, ferma restando naturalmente la necessità di potenziare le attività di prevenzione e controllo con l’impiego di più personale addetto alla sicurezza e un maggiore utilizzo di telecamere e spy cam per scoraggiare i malintenzionati e, se necessario, per permetterne la rapida identificazione. Sono molto fiducioso sulla possibilità che questa nostra proposta possa giungere in porto, visto che anche l’assessore alla Sanità Saltamartini si è più volte espresso a favore di questo genere di soluzioni”.