Catetere inserito male: risarcimento di 500 mila euro alla paziente e ai suoi familiari

Catetere inserito male: risarcimento di 500 mila euro alla paziente e ai suoi familiari

Avv. Chiarini: “Indispensabile che il sistema sanitario adotti un approccio più costruttivo, riconoscendo tempestivamente gli errori, soprattutto quando sono così evidenti

Ancona - Il Tribunale civile di Ancona ha ritenuto responsabili due strutture sanitarie dei danni sofferti da una paziente e dai suoi familiari per le conseguenze di un grave errore medico durante il posizionamento di un catetere venoso centrale (CVC) in preparazione a un intervento chirurgico.

Il CVC, anziché essere inserito nella vena giugulare interna, è stato erroneamente posizionato nell'arteria succlavia, con conseguenze devastanti per la paziente. Il catetere mal posizionato è rimasto in sede per quasi una settimana prima di essere rimosso, ritardo che ha contribuito a gravi complicanze.

Dopo la rimozione del CVC, la paziente ha subito un attacco ischemico transitorio (TIA), che non è stato adeguatamente monitorato ed è così evoluto in un ictus ischemico.

Questo evento ha determinato una disabilità permanente che ha completamente stravolto la vita della paziente e dei suoi più stretti familiari (marito, due figli e un nipote). Da autonoma e socialmente attiva, la signora si è ritrovata improvvisamente dipendente dagli altri per le necessità più basilari della vita quotidiana, affrontando una condizione che ha portato con sé anche un profondo impatto psicologico.

Il Tribunale ha quindi decretato un rimborso complessivo di quasi 500.000 euro, sia per la paziente, sia per i suoi familiari. A rappresentarli in aula l’Avvocato Gabriele Charini, specializzato proprio in casi di malasanità:

Questo caso rappresenta un esempio doloroso di come un errore medico possa stravolgere non solo la vita di un paziente, ma anche quella dei suoi familiari. Il risarcimento ottenuto è un atto di giustizia, ma non può restituire ciò che è stato perso. È indispensabile che il sistema sanitario adotti un approccio più costruttivo, riconoscendo tempestivamente gli errori, soprattutto quando sono così evidenti, e garantendo ai pazienti danneggiati una compensazione adeguata senza costringerli all'agonia di lunghe battaglie legali. Solo così si potrà parlare di una sanità davvero responsabile”.

Qui tutti i dettagli del caso:

https://www.chiarini.com/errore-nel-posizionamento-di-cvc-risarcimento-per-malasanita/