In pratica la malcapitata è avvicinata da un uomo, con il pretesto di chiedere informazioni circa un luogo e una perosna. Improvvisamente nella conversazione si inserisce una donna sua complice, che solo apparentemente passava lì per caso, sostenendo di conoscere il posto e la persona oggetto della ricerca. La finta passante si è offerta di accompagnarlo, ma ha voluto che con loro andasse anche la signora anziana sostenendo di avere paura di incontrare il marito geloso. Durante il percorso l'uomo ha detto che avrebbe dovuto consegnare una ingente somma alla persona che stava cercando. A quel punto la donna si è allontanata con il pretesto di una telefonata e quando è tornata ha annunciato che la persona cercata era morta. L'uomo, affermando di non sapere cosa fare della somma, ha proposto di consegnarla ad un notaio che faceva beneficenza ed ha aggiunto che avrebbe dato una rilevante parte dei soldi alle due donne per riconoscenza, ma ha sostenuto di avere bisogno di liquidi da mostrare al notaio come garanzia. Così l'anziana è stata convinta a prelevare una somma di danaro e successivamente è stata fatta salire in auto per dirigersi verso il notaio. Durante il percorso con il pretesto di farle comperare dei valori bollati da un tabaccaio, è stata fatta scendere dall'auto. E quando è tornata indietro erano spariti sia l'automezzo, che le persone a bordo, oltre ovviamente ai soldi che erano rimasti in auto. La Questura di Ascoli Piceno invita gli anziani a "non prelevare soldi senza prima avere informato un familiare o una persona di fiducia".