Ascoli - Occorre prepararsi alle chiusure notturne dei serbatoi, ma grazie agli impianti di soccorso di Castel Trosino e Fosso dei Galli sia la città di Ascoli Piceno che la costa non dovrebbero essere toccate da queste misure emergenziali.
“La situazione della risorsa idrica disponibile e dello stato delle sorgenti è quello che la CIIP intende mettere in campo come azioni per cercare di contrastare la situazione che appare una delle più critiche degli ultimi anni, - dice la presidente Maddalena Ciancaleoni - perché purtroppo la situazione meteorologica è sotto gli occhi di tutti, piove poco e quest'inverno non è nevicato, pertanto le sorgenti non hanno avuto quella ricarica che normalmente hanno durante la parte invernale e che poi si manifesta nel periodo primaverile”.
“Attualmente le sorgenti si attestano globalmente su un valore che è circa il 50% della capacità attendibile. - spiega l'ingegner Carlo Ianni - Questo non è un numero che ci debba preoccupare perché abbiamo affrontato situazioni peggiori. Ma cosa succede nell'ambito di questo numero? In realtà ci sono alcune sorgenti, soprattutto quella di Pescara del Tronto, nell'Arquatano, che sta risentendo in maniera particolare della stagione autunnale-invernale particolarmente siccitosa e questo ci porta ad avere una sorgente che si attesta intorno ai 30 litri al secondo, che è il minimo assoluto che si ha avuto in questo periodo, fine maggio inizio giugno. Ciò significa che ragionevolmente, quindi facendo un attimo delle previsioni, considerando che la primavera è stata anch'essa un po' sotto la norma, significa che i 200 litri al secondo che ci potrebbe dare questa sorgente e per l'estate non l'avremo. Quindi se la stagione sarà come le ultime, con temperature particolarmente elevate e basse precipitazioni, ragionevolmente a breve dovremmo attivare le chiusure notturne dei nostri serbatoi.
Quindi contiamo almeno di arrivare a metà giugno, ma oltre quella data la situazione è veramente difficile”.
A dire cosa fare è l'igegner Luigi Tonelli, responsabile del servizio reti della CIIP spa.
“I consigli ormai li conosciamo bene, perché evidentemente sono anni che abbiamo a che fare con queste situazioni di crisi idrica e di restrizione in alcuni casi dell'erogazione nel periodo notturno. Le raccomandazioni sono sempre le stesse: cercare di ridurre il consumo d'acqua e di limitarlo agli usi strutturalmente civili, rimettere in pista tutti i graduali e comunque i sistemi di accumulo privato, con tutte le azioni che è necessario fare di sanificazione e manutenzione, in modo da poter reggere l'urto della sospensione dell'erogazione della fornitura e ovviamente cercare di adottare tutte quelle prassi e quelle buone pratiche che indichiamo nei nostri volantini, nelle nostre pubblicità, che riguardano l'utilizzo parsimonioso nelle azioni quotidiane dell'acqua. Questo vale a prescindere dall'emergenza idrica, devo dire che nel nostro territorio noi abbiamo visto negli anni una riduzione del consumo dell'utenza, questo vuol dire che l'attività che sarà fatta anche attraverso gli articoli e l'attività di divulgazione da parte degli organismi di informazione comunque è penetrata nelle persone perché altrimenti non avremmo visto un po' questo trend di decrescita, però bisogna continuare da questo punto di vista perché ovviamente siamo comunque un Paese che consuma pro capite il doppio dell'acqua rispetto ai Paesi europei, quindi è evidente che di strada da questo punto di vista da fare ce n'è tanta e la fonte migliore che possiamo avere in un periodo di crisi è proprio quella che deriva dal risparmio della risorsa idrica, perché non c'è nuova sorgente se noi non prendiamo le abitudini corrette nell'utilizzo dell'acqua, se pensiamo che uno di noi beve 3 litri d'acqua al giorno, quelli bravi che seguono i dottori in maniera pedissequa e poi tiriamo una volta lo sciacquone e buttiamo 5 litri. Quindi c'è un rapporto di evidente sbilancio, quindi in qualche modo dobbiamo diventare più bravi a utilizzare la risorsa idropotabile.
Detto questo, questo ovviamente impatterà un po' sulla vita
delle persone, abbiamo visto in anni precedenti che chiaramente
quando si iniziano le chiusure cominciano mille problemi, problemi
non solo sulle abitudini delle persone, perché è chiaro che non
avere l'acqua a casa dalle 10 di sera alle 6-7 di mattina diventa
complicato per chi lavora, fa i turni, per chi va in palestra, per
tutta una serie di attività, quindi ci pareva corretto alzare la
soglia d'allarme in modo che tutti potessero in qualche modo
prepararsi poi a un'evenienza che tutti ci auguriamo si possa
scongiurare, ma è chiaro che dal punto di vista della CIIP,
guardando i dati, non possiamo omettere il fatto che la probabilità
che si arrivi alla chiusura è molto alta. Per quello che diceva
l'ingegner Ianni e la Presidente, le sorgenti purtroppo vivono non
solo di ricariche annuali ma di ricariche pluriennali e aver questa
continuità di stagioni con scarsa piovosità e scarsa ricarica di
neve, poi di anno in anno fa raggiungere sempre nuovi record di
minimi, per cui è chiaro che va messa in piedi non solo l'attività
di gestione dell'emergenza ma anche l'attività di programmazione
strutturale che è quella che stiamo facendo con l'intervento
attualmente in corso finanziato dal Pnrr che riguarda i primi
stralci dell'Anello acquedottistico dei Sibillini, con il
potabilizzatore che stiamo realizzando nella zona di Comunanza con
la presa sul Tenna e sul lago di Gerosa. Se oggi quell'opera fosse
in esercizio questa conferenza stampa probabilmente non si sarebbe
fatta perché non avremmo avuto questa emergenza, quindi questo
dimostra ancora nuovamente la strategicità di quell'opera e perché
CIIP in qualche modo la difende da spada tratta e la ritenga
un'opera altamente strategica per il nostro territorio.
Quali
sono i tempi per il termine dei lavori di Comunanza?
“Tutte le opere del Pnrr che riguardano la CIIP sono in corso di esecuzione, - dice l'ingegner Ianni - ragionevolmente però non parliamo prima di fine 2025, quindi in linea con il Pnrr. Abbiamo anche ricomposto un po' la situazione che si era creata per quanto riguarda il prelievo sul fiume Tenna, quindi con una moral suasion abbastanza pesante siamo riusciti anche a far capire Legambiente, ai soggetti interessati che quello è un intervento strategico e che in ogni caso si colora come un cambio di emergenza di secondo battuta dopo quella del lago di Gerosa.
Quindi quando avremo come giustamente diceva l'ingegner Tonelli, quei due interventi, in particolare quello di Gerosa, ragionevolmente dovremmo evitare di stare in situazioni come queste”.