Parcheggi, Andolfi presenta un esposto in procura

Parcheggi, Andolfi presenta un esposto in procura

Consegnata ai magistrati anche una video cassetta

Tre le ipotesi contenute nel documento consegnato alla magistratura: presunto falso nel bilancio comunale, una presunta truffa ai danni del Comune e un presunto abuso d'ufficio in favore del concessionario pubblico. Insieme all'esposto è stata depositata una video cassetta che contiene la registrazione di una trasmissione televisiva mandata in onda da un'emittente locale proprio sul tema dei parcheggi, compare anche l'avvocato Giuseppe Falciani, da sempre impegnato a modificare questa situazione. Il nocciolo centrale della questione Pietro Andolfi, allora consigliere di maggioranza dell'amministrazione Celani, l'aveva già pubblicamente denunciata da tempo nel corso di una conferenza stampa alla quale aveva partecipato insieme ai consiglieri comunali del centrosinistra, cioè l'opposizione. In quell'occasione Andolfi disse di sentirsi tradito dal comportamento dell'amministrazione che chiese un voto in consiglio comunale dettato dall'urgenza di una richiesta danni al Comune da parte dell'ex proprietario dei parcheggi, il Gruppo Matricardi. In sostanza si disse che il bilancio comunale era in rosso per 7 miliardi, un segno negativo che indusse addirittura ad aumentare le tariffe delle mense scolastiche.
Varata la nuova convenzione, che consegnava di fatto la città per 35 anni alla Saba Italia Spa, concessionario dei parcheggi a raso cittadini e nuovo proprietario delle strutture di Porta Torricella e dell'ex Gil, spuntarono fuori ben 9 miliardi. Una sorta di “magia” che faceva diventare un bilancio passivo di 7 in attivo di ben 9 miliardi.
E' questo il “tradimento” a cui fa riferimento Andolfi. Se infatti avesse saputo il vero stato del bilancio comunale non avrebbe mai votato a favore della convenzione per Saba Italia Spa. Andolfi, dunque, ritiene di essere stato indotto in errore dalla sua maggioranza politica. Nell'esposto chiede alla procura di verificare se si ravvisino responsabilità penali in quei comportamenti e, nel caso fossero riscontrate, di individuarne i personaggi che se ne siano resi colpevoli.
Ora lo stato dell'arte della situazione parcheggi registra varie posizioni giudiziarie: un ricorso al Tar presentato per carenza di gara europea per la loro gestione, l'esposto alla Corte dei Conti presentato dai consiglieri del centrosinistra, un procedimento per presunta truffa contrattuale per una tipologia di permesso di sosta che proprio ieri ha visto la discussione davanti al Gip per una richiesta d'archiviazione avanzata dalla procura e, dulcis in fundo, l'esposto di Pietro Andolfi che quel voto in consiglio comunale non l'ha proprio digerito.
Non ha tutti i torti perchè con quei 9 miliardi di avanzo di bilancio il Comune i parcheggi li avrebbe potuti acquistare.
Poteva essere acceso un mutuo e Ascoli non sarebbe diventata la città in blu, per la sosta a pagamento, o quanto meno il Comune avrebbe potuto gestire la “cassaforte” dei parcheggi per investimenti a favore della comunità, consentendo anche di far lavorare persone svantaggiate, in alcuni casi, come accadeva in precedenza, che però offrivano un vero servizio. Tutto il teorema delle multe da sforamento del ticket di sosta non avrebbe avuto modo di esistere, i cittadini non avrebbero costituito comitati di lotta.