In via di ultimazione i lavori di sistemazione del Tronto

In via di ultimazione i lavori di sistemazione del Tronto

20.000 metri cubi di ghiaia messi in un'area recintata

Ma anche di  creare sviluppo e occupazione per il comprensorio di Ascoli Piceno”.
L’assessore al Genio civile della Provincia Luigino Baiocco annuncia con soddisfazione l’imminente conclusione dei lavori che il suo Servizio sta facendo eseguire sul fiume Tronto, nel tratto alle porte di Ascoli che attraversa l’area “Marini Marini” dove attendono di insediarsi circa quaranta aziende. La ditta “Sabatini costruzioni” di Maltignano sta procedendo da circa due mesi all’allargamento della sezione idraulica del fiume e dell’affluente torrente Marino, al recupero alla pubblica funzione delle aree demaniali (con la rimozione di alcuni insediamenti abusivi), alla costruzione e al consolidamento delle arginature con materiali non erodibili come le terre argillose. 
L’intervento, diviso in due stralci per un importo complessivo di 500.000 euro, è condizione indispensabile per procedere alla cosiddetta “deperimetrazione” del P.A.I. il piano stralcio per l’assetto idrogeologico del fiume, cioè la rimozione dei vincoli, legati appunto alla sicurezza da possibili esondazioni, che potrà consentire al comune di Ascoli di rilasciare i permessi di costruire. Contribuiscono alla spesa la Provincia, con 250.000 euro, e i proprietari delle aree, il Consorzio per la industrializzazione delle valli del Tronto (Piceno Consind) con 50.000 euro e le aziende interessate agli insediamenti con 200.000 euro.
“Va dato atto all’Amministrazione provinciale di aver prontamente recepito le istanze nostre e dei privati – dice Domenico Re, presidente di Piceno Consind – sono stati sufficienti due incontri per trovare l’intesa, ripartire gli oneri e permettere al Genio civile della Provincia di dare il  via ai lavori. I progetti sono depositati in Comune, hanno già ricevuto tutti i pareri previsti ed entro poche settimane le prime aziende otterranno i permessi per realizzare quello che si prospetta come uno dei maggiori insediamenti produttivi realizzati negli ultimi anni nel nostro territorio”.
“Credo si tratti di uno dei migliori esempi di concertazione tra pubblico e privato di un intervento che va a beneficio di tutti – spiega ancora Baiocco – la Provincia assolve alla sua funzione istituzionale di garantire la sicurezza pubblica da possibili esondazioni, i privati vedono realizzati quegli interventi necessari per dare il via agli investimenti”.
Finiti i lavori, si deciderà come utilizzare il quantitativo di materiale escavato dall’alveo e non utilizzato per rinforzare gli argini: “A tale proposito la normativa non è chiara – spiega ancora Baiocco – per questo, in attesa di determinazioni in merito, che potranno arrivare anche da un’apposita conferenza dei servizi, i circa 20.000 metri cubi di ghiaia e terra argillosa non utilizzati sono stati stoccati in un’area recintata di proprietà del Consind che l’ha espressamente messa a disposizione della ditta appaltatrice”.