Il mix di indicatori presi in esame insomma fa salire sul podio Basilicata, Molise e Sardegna che prendono tutte e tre bei voti: 9 la prima, 7,6 la seconda e 7,3 l’isola italiana piů grande. La Basilicata, cosě come il Molise, ha infatti un 100% di campioni di acqua marina non inquinati, i suoi centri balneari hanno ottenuto mediamente due vele e mezzo (in una scala che va dal minimo di una a un massimo di cinque), ha visto nel 2003 un relativamente basso numero di illegalitŕ lungo le coste (dagli illeciti nel ciclo del cemento alle irregolaritŕ nella depurazione o nella gestione delle acque), ha una percentuale del 13% di scarichi non depurati e un livello di erosione dei litorali sabbiosi moderato. Anche se le 53 costruzioni abusive accertate sul demanio marittimo in una regione che ha pochissimi chilometri bagnati dalle onde (poco piů di 62) appaiono davvero eccessive. Ancor piů breve č l’estensione costiera del Molise (35,4 chilometri) che ha come la Basilicata un en plein nel programma di monitoraggio microbiologico (tutti i campioni in regola), ma una media bassa di vele (una soltanto) affiancata perň da un basso numero di costruzioni fuorilegge. C’č poi la Sardegna, buon terzo posto. Tra quelle che quest’anno hanno ottenuto le cinque vele della Guida Blu di Legambiente ben quattro localitŕ sono sarde: Orosei, Arzachena, Arbus e Bosa. E anche nel resto della regione ci sono tanti comuni con quattro o tre vele (tanto che l’isola presenta la maggiore concentrazione di vessilli, con una media di 3,5). Ha perň un 9% di acque leggermente inquinate frutto con ogni probabilitŕ di quel 30% circa di reflui fognari non depurati e un fiorire di abusi e di speculazioni edilizie che si affacciano qua e lŕ lungo le coste. ”Una urbanizzazione del mare che speriamo sia destinata a finire o quanto meno a essere contenuta con decisione – ha aggiunto Della Seta – Il decreto della Giunta Soru che ha imposto una moratoria su tutti i nuovi progetti edificatori nella fascia di due chilometri dal mare in attesa della definizione dei nuovi piani paesistici č un ottimo segnale. La Sardegna puo, anzi deve, puntare su un tipo di turismo che non e certo quello dei villaggi vacanze o delle seconde e terze case, che non ha portato n