Ast di Ascoli Piceno, nuova possibilità di cura per pazienti oncologici con la strumentazione per la radioterapia stereotassica

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Ast di Ascoli Piceno, nuova possibilità di cura per pazienti oncologici con la strumentazione per la radioterapia stereotassica

Grazie a una donazione di Coop Alleanza 3.0, integrata con fondi aziendali, l’unità operativa di radioterapia del ‘Mazzoni’ ha attivato questa tecnica d’avanguardia sugli acceleratori lineari.

Nuova possibilità di cura per i pazienti oncologici che vengono presi in carico dall’unità operativa di radioterapia dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli. Grazie a una donazione di 19.819 euro di Coop Alleanza 3.0, alla quale sono stati aggiunti 16.556 euro di fondi aziendali, l’Ast picena ha acquistato la strumentazione necessaria per l’attivazione di tecniche radioterapiche stereotassiche sugli acceleratori lineari di cui è dotato il reparto dell’ospedale ‘Mazzoni’ diretto da Antonio Ferretti.

Con una spesa complessiva di 36.375 euro, la tecnologia utilizzata dall’Uosd di radioterapia è stata potenziata con la strumentazione per la dosimetria dei campi piccoli, ossia per fasci di radiazioni di ridotte dimensioni per poter trattare lesioni inferiori ai 3 cm di diametro, e con sistemi di immobilizzazione specifici che integrano quelli già in dotazione, quali: Arco Onebridge e kit per compressione addominale e limitazione del movimento respiratorio, sistema di immobilizzazione del paziente nei trattamenti testa-collo, ideale per trattamenti di alta precisione del distretto cerebrale.


Il dott. Antonio Ferretti con il fisico sanitario Luciano D'Angelo e l'apparecchiatura per il calclo del mini dosaggio di raggi x


La radioterapia stereotassica corporea (Sbrt), o radioterapia ablativa stereotassica (Sabr), è una tecnica radioterapica d’avanguardia che consente di effettuare cure mirate e specifiche somministrando con estrema precisione dosi di radiazioni molto elevate a bersagli tumorali di piccole dimensioni, ottenendone la distruzione attraverso la morte (necrosi) tumorale con pochissimi effetti negativi collaterali sugli organi sani circostanti. Questa tecnica, grazie all’elevata efficacia e alla poca invasività, trova a oggi numerose applicazioni cliniche tra le quali il trattamento di alcuni tumori primitivi in stadio iniziale non operabili (ad esempio a polmone, prostata e fegato) e delle metastasi. Questi trattamenti hanno portato a un prolungamento del tempo libero di ripresa della malattia, limitando in molti casi, o posticipando, l’utilizzo di terapie sistemiche come la chemioterapia e, in alcuni casi, a un miglioramento globale della sopravvivenza.


Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni – spiega il direttore dell’Uosd di radioterapia dell’Ast di Ascoli, Antonio Ferretti - ha consentito un potenziamento dell’efficacia dei trattamenti con beneficio al 90% dei pazienti con tumori della prostata e del polmone per i 2-5 anni successivi. La radioterapia stereotassica corporea è un trattamento molto efficace anche per chi ha già metastasi (poche lesioni, circa 3/5 metastasi in uno o due organi). Inoltre, in poche sedute è possibile trattare contemporaneamente più lesioni in diversi distretti corporei, con minimi effetti collaterali limitando la dose ai tessuti sani e, generalmente, è molto ben tollerato e può essere valutato anche per persone fragili o anziane. Infine, ma non da ultimo – continua Ferretti -, è stata osservata un’azione sinergica della radioterapia stereotassica con la terapia immunologica, poiché è in grado di riattivare la risposta immunitaria del paziente. Per cui oggi trova indicazione in associazione all’immunoterapia in diversi tipi di tumori solidi, come melanoma, tumore del polmone e del rene, migliorando notevolmente le risposte tumorali e la qualità di vita del paziente. Sono felice che adesso – conclude -, anche in questa azienda sanitaria, possiamo ampliare l’offerta terapeutica con questo tipo di trattamento ai pazienti oncologici che ne necessitano e che da oggi in poi non dovranno più spostarsi in altre sedi sanitarie per ottenere la migliore cura per la loro malattia. Ringrazio il direttore generale Nicoletta Natalini, da subito sensibile nei confronti di questo progetto, e Coop Alleanza 3.0 per la donazione”.


La donazione che i soci di Coop Alleanza hanno fatto nei confronti dell’Ast di Ascoli – dice il direttore generale Nicoletta Natalini denota quanto l’azienda sanitaria sia considerata affidabile e importante, oltre a essere nel cuore dei nostri cittadini. Ringrazio tutti loro, Coop per averci contattato e il dottor Ferretti per aver suggerito questa necessità. Ancora una volta potenziamo la nostra offerta per erogare sul nostro territorio la migliore sanità possibile. Ciò permette di limitare gli spostamenti e, conseguentemente, di ridurre la mobilità passiva”.


Importante, ai fini della concretizzazione di questa nuova acquisizione per l’unità operativa di radioterapia – prosegue il direttore sanitario dell’Ast di Ascoli, Maria Bernadette Di Sciascio, – è stato l’approccio sinergico che c’è stato tra il direttore della radioterapia Antonio Ferretti, la direzione aziendale e Coop Alleanza 3.0”.


Tra gli obiettivi della cooperativa e più in generale della cooperazione – spiega Sabina Sartini, presidente di Area sociale vasta Marche nord e membro del CdA di Coop Alleanza 3.0 - prendersi cura delle persone è tra i più importanti. Questa iniziativa dimostra come tutte e tutti insieme con il sostegno alla ricerca e alla cura possiamo contribuire a costruire un avvenire sereno, dove si possono affrontare e superare le malattie oncologiche”.


Voglio ringraziare i soci di Ascoli Piceno, delle Marche e dell’Abruzzo – conclude Meri Marziali, presidente di Area sociale vasta Marche sud e Abruzzo e membro del Cda di Coop Alleanza 3.0 - per la generosità e l’entusiasmo con cui hanno donato. La frase ‘La mia spesa fa di più’ non è uno slogan, ma significa trasformare un gesto quotidiano come fare la spesa in un aiuto concreto e tangibile per il benessere delle nostre comunità e dei nostri territori. Anche nel 2023 i soci di Coop Alleanza 3.0 hanno avuto la possibilità di destinare parte dei loro punti-spesa per sostenere la ricerca, la prevenzione e le cure oncologiche”.