Non ci sarà, pertanto, il posticipo di tre settimane dell’apertura stagionale, motivato con il prolungato periodo di siccità, che era stato suggerito dalla Consulta provinciale della pesca di Macerata. Il servizio caccia e pesca della Regione Marche ha comunicato alla Provincia di non aver riscontrato – “anche alla luce del mutato quadro climatologico” – i presupporti per sottoporre la proposta di rinvio alla Giunta regionale.
Il posticipo dell’apertura della stagione di pesca al 14 marzo era stato suggerito all’unanimità dalla consulta maceratese nella seduta di fine gennaio. “A nostro parere – aveva scritto il consigliere provinciale referente per i problemi della pesca nelle acqua interne, avv. Mauro Riccioni alla Regione - tale posticipazione si rende necessaria date le particolare condizioni climatiche che hanno determinato un prolungato periodo di siccità. La riduzione della portata dei fiumi principali e dei loro affluenti presentano al momento una quantità d’acqua tale da non garantire il mantenimento dell’equilibrio biologico dell’ecosistema fluviale con particolare riferimento alla fauna ittica”.
La proposta della Consulta di Macerata è stata inoltrata dalla Regione alle altre tre Province marchigiane. Solo quella di Ascoli Piceno l’ha condivisa, mentre le province di Ancona e Pesaro hanno ritenuto “inopportuno” il rinvio.
“Prendiamo atto dei pareri delle altre province e della decisione della Regione – ha dichiarato il presidente della Consulta provinciale, Riccioni – anche se a nostro giudizio il mutato quadro climatologico non ha fatto venir meno la condizione per la quale chiedevamo il rinvio. Il possibile incremento delle portate dei corsi d’acqua – spiega infatti Riccioni – può determinare per la fauna ittica una particolare vulnerabilità nell’esercizio della pesca stante l’aumento della voracità dei pesci sopravvissuti”.
Comunque, dall’alba di domenica prossima sarà possibile – con le limitazioni proprie del calendario piscatorio regionale – gettare di nuovo la lenza in acqua.