della seduta “aperta” convocata per celebrare, appunto, il ‘Giorno del Ricordo’ ed alla quale ha presenziato il Prefetto, Ferdinando Buffoni.
Ricordare, non ripetere gli errori e trarre insegnamento dal passato, riaffermare sempre i valori della Pace, dei diritti umani, della solidarietà sono stati temi al centro dei vari interventi che sono seguiti, tra cui quello del presidente della Provincia, Giulio Silenzi, il quale - dopo il ricordo e la condanna dei quei fatti tragici di ormai sessant’anni fa – ha sottolineato l’insegnamento che oggi bisogna trarne ed ha poi aggiunto: “Con l’allargamento dell’Unione Europea quelle terre possono liberarsi dalle catene del passato e cogliere la straordinaria opportunità di divenire crocevia strategico tra le due Europe che tornano a incontrarsi e a riunirsi per un destino comune. Quello che è stato un territorio straziato dai nazionalismi e che ha conosciuto il dramma delle pulizie etniche – ha proseguito Silenzi – può dare oggi un positivo contributo alla costruzione di un’Europa ricca di principi di libertà, di multiculturalità di uguaglianza tra le genti”.
Il Prefetto di Macerata, Ferdinando Buffoni ha sottolineato l’importanza di questa, come di altre simili celebrazioni, per trarre insegnamento da ciò che la Storia ci tramanda affinché oggi ed in futuro non si commentano più gli errori che hanno portato a compiere veri e propri orrori dell’umanità.
Marina Benadducci, dell’Istituto storico per la Resistenza e l’età contemporanea, che ha collaborato all’iniziativa, ha poi presentato il prof. Filippo Ieranò, al quale è toccato tracciare un profilo storico dei tragici eventi verificatisi in terra istriana all’indomani della fine della seconda guerra mondiale. Lo ha fatto presentando anche il suo libro, “Baracca n.6”, edito da Città Ideale, in cui si racconta il passaggio di migliaia di profughi tra il 1945 e il 1955 nell`ex campo di concentramento di Servigliano, trasformato in Centro di raccolta dei profughi istriani.