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Convegno nazionale sull'eredità di Falcone e Borsellino
Andrenacci: "Lotta alla mafia, prerogativa della società civile"
si terrà il II Convegno Nazionale “L’eredità di Falcone e Borsellino – Parole, pensieri, idee e testimonianze per la cultura della legalità e per lottare contro la mafia”, che rappresenta la prosecuzione ideale di quello tenuto il 17 settembre 2005, che vide la partecipazione, tra gli altri, del Sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo Antonio Ingroia, di Rita e Fiammetta Borsellino e di Giovanni Impastato e che ebbe un clamoroso successo di pubblico con la presenza di più di mille persone.
Al Convegno del 24 febbraio 2007 saranno presenti Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale dell’associazione “Libera” e del Gruppo Abele di Torino, Giancarlo Caselli ex Procuratore Capo di Palermo e Don Luigi Merola.
“Porto Sant’Elpidio ancora una volta si conferma come una città dinamica e attiva su più fronti, non solo in ambito amministrativo e nel settore delle opere pubbliche, ma anche in ambito sociale e culturale, favorendo il dibattito nazionale sui temi della legalità e della democrazia partecipativa – ha dichiarato il Sindaco Mario Andrenacci - Come Amministrazione Comunale cerchiamo di sostenere queste iniziative indispensabili affinché si formi una coscienza critica su questi problemi, soprattutto quando sono proposte da giovani con grande spirito d’iniziativa e grandi ideali tra cui l’Avvocato Fabio Regolo coordinatore della manifestazione. Il nostro impegno, però, va ben oltre il singolo evento con alcuni progetti futuri volti a far toccare con mano, le realtà che caratterizzano le zone del mezzogiorno e che prevedono viaggi nelle terre confiscate alla mafia. La lotta alla mafia non deve, infatti, essere solo una prerogativa delle istituzioni ma anche e soprattutto della società civile. La criminalità organizzata si può sconfiggere solo se si tengono alti i valori di democrazia e trasparenza.
Questo convegno rappresenta un evento di caratura nazionale per una molteplicità di ragioni: innanzitutto perché la mafia non è un problema circoscritto ad alcune zone ma è un fantasma che aleggia, purtroppo, in tutte le regioni d’Italia, in secondo luogo perché a questa manifestazione partecipano personaggi impegnati a livello nazionale nella lotta contro la mafia ed infine perché uno dei partner impegnati in prima linea in questo progetto è la Coop Adriatica che per l’occasione sarà presente con un stand di prodotti di “Libera Terra”: prodotti alimentari, straordinari, con un sapore in più quello della legalità, del riscatto e della libertà, frutto del lavoro di giovani che, riunitisi in cooperative sociali, coltivano ettari di terra confiscati ai boss della mafia, grazie alla grande mobilitazione promossa dall’Associazione di Don Ciotti denominata “Libera”.
“Cultura – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Renzo Franchellucci – non è solo quella che apprendiamo dai libri di storia o matematica, il termine ha una accezione ben più vasta in cui anche l’educazione alla legalità deve essere intesa come una forma di cultura. Ecco perché abbiamo deciso, nella mattinata del 24 febbraio, di invitare, come l’anno scorso, le scuole del circondario a partecipare a questo convegno. Lo scopo è quello di diffondere, tra i più giovani, una cultura della legalità e far maturare una coscienza civile e di partecipazione democratica alla vita della società. La lotta a ogni illegalità inizia dalla scuola, dal rispetto dell'altro e delle regole della convivenza civile. L’Obiettivo è quello di educare alla legalità con azioni didattiche, testimonianze, e sinergie sul territorio.
Vogliamo lanciare un segnale, come diceva Giovanni Falcone: "per vincere la mafia, servirebbe sì un esercito ma di maestri delle scuole elementari”.“La Procura Nazionale Antimafia – ha dichiarato l’Avvocato Fabio Regolo - nella sua relazione annuale quantifica la potenza economica della mafia, in un 1/3 del P.I.L. dell’Italia e descrive un quadro allarmante secondo il quale i tentacoli della piovra mafiosa sarebbero entrati in tutti i settori vitali della nostra società compreso il settore dei rifiuti. Si è scoperto, infatti, che da nord a sud i clan mafiosi riescono a drenare rifiuti di ogni genere facendo diventare il nostro sud la discarica abusiva del resto del Paese con inevitabili quanto drammatiche conseguenze sulla conservazione dell’ambiente. La Procura Antimafia di Napoli ha stimato che se i rifiuti sfuggiti al controllo ufficiale e “smaltiti” dalla mafia venissero uniti si creerebbe una catena montuosa grande quanto tre Monti Bianco messi insieme…e le cifre sono ovviamente sottostimate. Nessuno di noi vive nell’illusione che la mafia si possa sconfiggere con le parole, ma tutti noi sappiamo però che certamente nel silenzio la mafia prospera! abbiamo quindi il dovere di urlare basta! il 24 febbraio al palasport di Porto Sant’Elpidio urleremo la nostra indignazione tutti insieme dopo un’ analisi drammatica quanto reale della situazione attuale elaborata dai nostri illustri ospiti. La speranza di cambiare il mondo che ci circonda sarà pure un sogno un’ utopia, ma solo la possibilità di realizzare un sogno rende la vita interessante”.