Calcio, da Ascoli comportamento meschino

Calcio, da Ascoli comportamento meschino

Il monito dell'ordine dei Giornalisti dopo la revoca di tre accrediti

Un fatto grave per la libertà di stampa. Non sono mancate, nel giro di 24 ore, le condanne da parte dell'ordine dei Giornalisti e dell'Unione Stampa Sportiva Italiana. Infatti questo comportamento è stato duramente stigmatizzato dal presidente dell'ordine delle Marche Gianni Rossetti: "Speravamo che i tragici fatti di Catania e la riflessione imposta al mondo del calcio dal Commissario della Figc qualcosa avessero cambiato. Invece, mentre ancora si discute su come, quando e in quali stadi riprendere i campionati (il De Duca è fra quelli messi all'indice), l' Ascoli si preoccupa di mettere alla porta i giornalisti" che scrivono "cose non gradite alla Società". Questo il commento del presidente Rossetti, che ha giudicato "una intollerabile ingerenza" il fatto dato che "le scelte nelle redazioni sono ancora prerogativa del direttore e dei capiredattori. Chi cerca di imporle, guidarle o condizionarle compie una invasione di campo da respingere con fermezza". Rossetti rileva che per l' Ascoli calcio "l' accredito non é un diritto del giornalista, ma 'un atto di cortesia' della Società verso la stampa". Ma in realtà "l' Ascoli sembra voglia pretendere acquiescenza, sottomissione o di ignorare le notizie poco gradite. Pretesa da respingere nel modo più categorico. I giornalisti - seguita - raccontano i fatti, quelli graditi e quelli sgraditi. Non sono tifosi, hanno l' obbligo di accertare i fatti e raccontare la verità. Possono sbagliare e rispondono dei loro comportamenti almeno su tre livelli: da quello più semplice della correzione del tiro (diritto di replica), a quello etico (per comportamenti deontologicamente censurabili), fino a quello giudiziario (ad esempio in caso di diffamazione o per mancanze penalmente rilevanti)".  
L' Ascoli calcio "ha scelto un quarto livello: la gogna. Chi esce dal solco segnato dalla Società è messo all' indice e additato ai tifosi come 'nemico della squadra'. Comportamento gretto, meschino e irresponsabile, specie in questo periodo di inciviltà sportiva".
Sulla stessa linea l'Unione Stampa Sportiva "quando, dopo aver in pratica chiesto la sostituzione dei due colleghi con altri due (come se l' area comunicazione della Società potesse sostituirsi alla direzione del giornale), usa l'arma del 'Silenzio stampa' (che fra l'altro penalizza i tifosi dell'Ascoli Calcio, lettori del Resto del Carlino) non avendo ottenuto ciò che pretendeva".   "Come può pensare, una gloriosa Società come l'Ascoli Calcio - si chiede l' Ussi - di non sentirsi replicare dalla testata giornalista in questione, che non spetta a lei 'scegliere' i giornalisti da accreditare al proprio seguito? Se questo fosse, che ne sarebbe del diritto di critica che è alla base della democrazia del nostro Paese?".
La parola alla Società. Un pò di buonsenso e di correttezza non guasta, please.