proprio interno la rappresentanza politico-istituzionale di tutto il territorio distrettuale nonché tutte le rappresentanze sindacali ed economiche.
Cna, Confartigianato, Confartigianato Uapi e Casa, trovano infatti singolare che si possa immaginare di istituire un osservatorio siglando un accordo fra confindustria e sindacati visto che la maggior parte delle imprese che vedono la propria attività all’interno del distretto calzaturiero sono imprese artigiane.
A nessuno sfugge e in particolare alla Cna Federmoda, che per il settore calzaturiero vadano individuate innovative e specifiche iniziative ma non si ritiene in nessun modo utile replicare cose che potrebbero essere attivate mediante un semplice coordinamento delle strutture che già producono dati quali l’osservatorio dell’Ebam o l’osservatorio Trend Marche. O lo stesso osservatorio di Confindustria.
Per le associazioni dell’artigianato il Coico, che è il comitato di coordinamento e controllo, dovrebbe essere l’ente naturalmente deputato a questo scopo. Se tuttavia con questa azione si intende criticare l’attività fin qui attuata dal Coico e sottolinearne le mancanze, forse sarebbe più
Opportuno avviare una franca riflessione sulle strutture gia esistenti sul territorio senza crearne di nuove con evidenti spechi di denaro e di tempo.
Certo una attenta analisi dell’andamento del settore calzaturiero va fatta utilizzando tutti i dati a disposizione sia pubblici che privati, ma per favore non creiamo ulteriori strutture.Sono anni che si parla di sinergie fra enti territoriali enti funzionali istituzioni associazioni e sindacati, forse si potrebbe provare a dare seguito a discorsi sempre condivisi e mai attuati.