Alessandro Rabottini ospite del Premio Osvaldo Licini by Fainplast per presentare 'Strata'

Alessandro Rabottini ospite del Premio Osvaldo Licini by Fainplast per presentare 'Strata'

Domenica 1° settembre ore 18.30 Spazio Premio Licini (Rua David D’Ascoli – Ascoli Piceno).

Ascoli - Un altro appuntamento si aggiunge al carnet delle iniziative previste in avvicinamento alla quarta edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast  il prossimo 1° settembre, alle ore 18.30, presso lo Spazio Premio Licini.

Ospite d’eccezione lo scrittore e curatore Alessandro Rabottini, che presenterà il suo ultimo lavoro editoriale dal titolo “Strata: arte italiana dal 2000. La parola agli artisti”, edito da Lenz, redatto a due mani con Vincenzo De Bellis, ex Direttore di Miart e Direttore di Art Basel.

Il volume, nelle sue 720 pagine, raccoglie 37 conversazioni con artisti il cui lavoro, secondo gli autori, ha dato un contributo significativo alla scena italiana e internazionale a partire dal 2000. La pubblicazione rappresenta una sorta di resoconto personale di una serie di incontri, amicizie e relazioni professionali che Vincenzo de Bellis e Alessandro Rabottini hanno coltivato negli ultimi vent'anni. Si tratta di un accumulo di idee, esperienze, memorie e ricordi che si sedimenta negli anni e nei decenni e all’interno della quale le parole degli artisti hanno aiutato gli autori a rinvenire linee di influenza rispetto all’arte del passato ma anche linee interrotte o mai davvero sviluppate.

I dialoghi trattano i momenti salienti della carriera di ciascun artista, di cui si indagano le istanze concettuali e formali, a partire dall'estetica, la filosofia e la politica alla base del loro lavoro. Il volume ritrae diverse generazioni di artisti e presenta una serie di approcci disparati alla pittura, alla scultura, al cinema, alla performance, all'installazione, all'intervento sociale e collettivo, alla fotografia e all'attivismo.

Lo stesso titolo, «Strata», fa riferimento all'espressione latina che indica la successiva concrezione di più strati di materia rocciosa, funge perciò da metafora della molteplicità di linguaggi e della sensibilità che hanno animato il dibattito culturale in Italia negli ultimi due decenni.

Il libro, inoltre, nasce dal desiderio di porsi come strumento conoscitivo per artisti più giovani, per le quali le esperienze delle generazioni precedenti possono rappresentare una risorsa diretta e l'opportunità di un passaggio di conoscenza altrimenti mediato dall'attuale gerarchia educativa. Ne risulta uno strumento prezioso per chi, a vario titolo, si occupa e si occuperà di arte contemporanea, nel quale vengono affrontati temi urgenti o fondamentali dell'arte dei nostri tempi, tra loro intrecciati, come: il rapporto degli artisti con le storie, le tradizioni ei maestri; il rapporto tra la dimensione personale e professionale nel lavoro artistico; il valore sociale e politico che l'arte può ancora avere; l'urgenza educativa in ambito artistico in Italia.

Scorrendo le pagine del volume traspare chiaramente come gli autori siano riusciti a entrare nella sfera più intima di ogni artista, delineando dei veri e propri ritratti degli stessi, con grande rispetto e consapevolezza dovendo condividere con il pubblico il prodotto dell’io dell’artista.

“Strata” non è un libro nato dal desiderio di definire un sistema artistico ma, forse, dalla speranza di poter iniziare a definire un luogo in cui ritrovare, osservare e ricucire alcuni tratti dell’arte italiana degli ultimi vent’anni.

Il talk, condotto da Alessandro Zechini, Direttore artistico dell’Associazione Arte Contemporanea Picena, oltre alla partecipazione di Alessandro Rabottini, vedrà la partecipazione di un ospite a sorpresa; un celebre esponente dell’arte contemporanea.


Biografia

Alessandro Rabottini (1976) è uno scrittore e curatore. È direttore artistico della Fondazione In Between Art Film e ha curato mostre e pubblicazioni per istituzioni come Bergen Kunsthall, Center d’Art Contemporain di Ginevra, GAM di Torino, GAMeC di Bergamo, Le Consortium di Digione, MAXXI L’Aquila, Museo MADRE di Napoli, PAC e Triennale di Milano, Accademia di Francia a Roma. Ha curato mostre personali e retrospettive di Gianfranco Baruchello, Keren Cytter, Latifa Echakhch, Giuseppe Gabellone, John Latham, David Maljkovic, Victor Man, Adrian Paci, Robert Overby, Walid Raad, Pietro Roccasalva, Tim Rollins & KOS, Sterling Ruby, Ettore Spalletti, Danh Vo e contribuito a cataloghi museali sulle pratiche di Cecily Brown, Dana Schutz, Formafantasma, Ugo Rondinone, Piotr Uklański e Paloma Varga Weisz, tra gli altri.