La replica dell’Azienda sanitaria territoriale alle accuse di Cgil, Cisl, Nursing Up, Fials e Ugl salute.
“Alle diffide dei sindacati, strumentali e contra legem, rispondiamo che continueremo a rispettare le norme, proseguendo nel fare tutto quanto possibile per tutelare i lavoratori, non alimentare il precariato e per dare ai cittadini il miglior servizio sanitario pubblico possibile”. Risponde così l’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Nursing Up, Fials e Ugl salute che con una nota hanno diffidato la direzione a procedere “alla stabilizzazione immediata di tutto il personale, sanitario e amministrativo, in possesso dei requisiti, nonché all’implementazione della dotazione organica attraverso l’istituto contrattuale della mobilità esterna per i medesimi profili professionali”.
“Al nostro insediamento, oltre 15 mesi fa – fa sapere la direzione dell’Ast di Ascoli -, la situazione del precariato era fuori da ogni parametro di legge. Dov’erano le stesse organizzazioni sindacali che oggi diffidano? Cosa hanno fatto per difendere i diritti dei lavoratori negli anni precedenti? Dal nostro insediamento siamo intervenuti in maniera importante sulla lotta al precariato procedendo alla formulazione delle graduatorie di stabilizzazione, all’effettiva stabilizzazioni del personale avente diritto così come previste nel Piano assunzioni, abbiamo assunto a tempo indeterminato dalle graduatorie di concorso, effettuato procedure di mobilità in ingresso, procedure che non venivano espletate dal 2018, ridotto il ricorso ai tempi determinati limitandoli alle sole fattispecie previste per legge quali le sostituzioni delle lunghe malattie, o delle assenze per gravidanze/puerperio, per piano ferie estivo e poche ulteriori situazioni”. La direzione dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli prosegue dicendo: “Queste organizzazioni sindacali - disconoscendo il grande lavoro fatto a favore, sia dei lavoratori, che della popolazione, da un lato dando stabilità lavorativa ai dipendenti, e dall’altro garantendo il mantenimento di alti standard qualitativi delle prestazioni trattenendo personale sanitario già con competenze - diffidano l’amministrazione chiedendo di stabilizzare gli ultimi 4 dipendenti presenti nelle graduatorie, di assumere tutti i dipendenti di altre amministrazioni che hanno fatto richiesta di mobilità, di accogliere tutte le richieste ex art. 42, chiedendo, di fatto, di violare la legge procedendo ad assunzioni oltre la capienza della dotazione organica, superando il tetto di spesa del personale fissato per legge e che già la Regione Marche per il 2024 ha aumentato per questa Ast rispetto al 2023”.
Infine, la direzione dell’Ast di Ascoli ritiene di dover puntualizzare su alcune altre questioni contenute nella nota diffusa dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Nursing Up, Fials e Ugl salute il 29 ottobre scorso. “Relativamente all’affermazione che “l’Amministrazione sta ricorrendo addirittura a infermieri per il tramite di agenzie del lavoro per sopperire alle carenze di personale strutturale” non si può che ribadire che ciò non corrisponde al vero. Si è trattato di una soluzione estemporanea per necessità sopraggiunte, impreviste ed imprevedibili, legate al periodo estivo, e non a carenze strutturali. Analogamente, l’affermazione che “la dottoressa Natalini è solita non rispondere” è assolutamente non corrispondente alla realtà. Gli stessi scriventi hanno in loro possesso le prove concrete in quanto, solo nell’anno 2024, la direzione ha già risposto, per iscritto, a ben 44 richieste sindacali, tutte documentabili e protocollate. Inoltre, ha effettuato incontri con cadenza quindicinale per oltre un anno, fino ad agosto 2024, non sottraendosi ad alcun confronto, ma negli incontri le doglianze tra sindacalisti/Rsu e le rivalità tra gli stessi hanno reso vane innumerevoli iniziative proposte dall’amministrazione. Solo questo è il vero motivo per cui la direzione, comunicandolo a tutti nel corso dell’ultimo incontro sindacale, ha ritenuto di diradare la cadenza di incontri poco proficui. L’Azienda – conclude la direzione - proseguirà a tutelare i diritti dei lavoratori, a sanare posizioni sospese del passato, avendo già distribuito i corrispettivi economici dovuti ai lavoratori, alcuni spettanti fin dal 2019 e mai dati. Dov’erano le stesse organizzazioni sindacali che oggi diffidano? Cosa hanno fatto per difendere i diritti dei lavoratori negli anni precedenti?”.