Il tema delle stabilizzazioni è stato uno dei punti all’ordine del giorno dell’ultimo incontro tenuto dalla direzione aziendale con la Rsu del comparto sanità. Intanto però dalla stessa Ast5 attendiamo da 4 giorni alcuni dati richiesti per spiegare neglio le liste d'attesa. Spes ultima dea.
Ascoli - Secondo una nota dell'Ast5 di Ascoli Piceno dalla quale però attendiamo da 4 giorni alcuni dati per spiegare neglio le liste d'attesa:
"Lotta
al precariato: obiettivo raggiunto quasi al cento per cento. E’
l’importante risultato conseguito dall’Azienda sanitaria
territoriale di Ascoli. Proprio i tempi determinati e i contratti in
scadenza sono stati uno dei temi che la Rsu del comparto sanità ha
inserito nell’ordine del giorno dell’ultimo incontro che la
direzione aziendale ha tenuto con i rappresentanti dei lavoratori.
Incontro nel corso del quale, sul tema della lotta al precariato, il
messaggio forte e chiaro emerso è stato che, oggi, nell’Ast di
Ascoli, quasi tutti i dipendenti hanno un contratto a tempo
indeterminato.
“La problematica del precariato presente da anni nell’azienda sanitaria di Ascoli – dice la direzione dell’Ast di Ascoli – è giunta al termine. A fronte di oltre 250 lavoratori precari presenti a luglio 2023, ovvero all’atto dell’insediamento della nuova direzione, oggi la situazione è molto diversa. Il contingente di precari si conta quasi sulle dita delle mani. Effettuate le stabilizzazioni, le assunzioni da concorso e in parte acquisite le mobilità in ingresso, le proroghe che sono rimaste da fare nel mese di agosto sono state davvero esigue, 12 per l’esattezza. Le ultime procedure di mobilità erano state effettuate oltre 10 anni fa e, a settembre, l’azienda porterà a conclusione tutte quelle già bandite nei mesi scorsi che hanno riguardato ben 17 profili professionali del personale del comparto. In questo modo viene portato a compimento il programmato Piano del fabbisogno del personale elaborato a inizio anno. Questo è stato possibile – conclude la direzione dell’Ast picena - anche grazie alla riforma della sanità regionale che ha dato totale autonomia alle aziende che, in questo modo, possono operare con maggiore celerità, a fronte del rilevamento del bisogno e della rapida valutazione delle disponibilità economiche e umane”.