Ascoli Piceno, identificati dalla Polizia di Stato gli autori della rissa in centro dello scorso 16 ottobre, per due di loro scatta il DASPO Urbano

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Ascoli Piceno, identificati dalla Polizia di Stato gli autori della rissa in centro dello scorso 16 ottobre, per due di loro scatta il DASPO Urbano


Ascoli - Nella nottata del 16 ottobre, nel centro storico di Ascoli Piceno, in una delle piazze di maggior affluenza dei giovani, a margine della c.d “movida del fine settimana”, erano stati segnalati alle Sale Operative delle Forze dell’Ordine dei disordini, con una rissa in atto tra più gruppi di persone. Nella circostanza, un equipaggio della Polizia di Stato, immediatamente intervenuta sul posto, aveva rintracciato alcuni contendenti, che, noncuranti della presenza dei poliziotti, continuavano a percuotersi violentemente per poi cercare di dileguarsi nelle vie limitrofe.


Due di questi, in particolare, opponevano resistenza agli operatori, facendosi forza della nutrita presenza degli altri giovani anche minacciando i componenti della Squadra Volante. Per i due giovani ascolani, oltre alle conseguenze penali del loro comportamento, è scattato il “Daspo Urbano”. Il provvedimento è stato adottato in data odierna dal Questore di Ascoli Piceno Vincenzo Modeo a carico dei due ragazzi rispettivamente per la durata di 6 mesi e un anno, gli stessi non potranno accedere o stazionare nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici ubicati nella zona del centro storico del Comune di Ascoli Piceno dalle ore 19:00 alle ore 06:00 di ogni giorno.


La violazione di tale divieto (D.A.C.Ur.), è punita con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 8.000 a 20.000 euro.


Come noto, Il Daspo Urbano (D.A.C.Ur.) è stato introdotto l’art. 13-bis commi 1, 1-bis e 1-ter del D.L. 20 febbraio 2017 n. 14 conv. con mod. in L. 18 aprile 2017 n. 48, modificato dall’art. 11 del D. L. 21 ottobre 2020 n.130 conv. con mod. in L. 18 dicembre 2020 n.173, ed è una misura di prevenzione: “Nei confronti delle persone denunciate negli ultimi tre anni per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o in locali di pubblico trattenimento ovvero nelle immediate vicinanze degli stessi, o per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio ovvero aggravati ai sensi dell’articolo 604-ter del codice penale, qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza, il Questore può disporre il divieto di accesso a pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento specificamente individuati in ragione dei luoghi in cui sono stati commessi i predetti reati ovvero delle persone con le quali l’interessato si associa, specificamente indicati. “1-ter. In ogni caso, la misura disposta dal Questore, ai sensi dei commi 1 e 1-bis, ricomprende anche il divieto di stazionamento nelle immediate vicinanze dei pubblici esercizi e dei locali di pubblico trattenimento ai quali è vietato l’accesso.”.


Sono inoltre in corso ulteriori indagini dirette alla identificazione degli altri giovani coinvolti nella rissa, la cui posizione sarà valutata ai fini dell’adozione di analoghe misure finalizzate a prevenire episodi di violenza o di turbative della sicurezza e tranquillità pubblica nel centro storico del capoluogo.