Severini presenta La Repubblica Romana

Severini presenta La Repubblica Romana

Verrà presentato il volume "La primavera della nazione. La Repubblica Romana del 1849"

le novità più rilevanti nel campo degli studi storici. Agli studenti e ai cittadini che interverranno, verrà mostrato il giusto rilievo che la Repubblica del 1849 merita come soggetto storiografico, da tempo abituata a vedersi declassata nella considerazione degli storici o addirittura confinata in un mesto dimenticatoio. Tuttavia, una serie notevole di considerazioni oggettive portano a ribaltare la prospettiva. La Repubblica Romana costituì l’affermazione coraggiosa del primo Stato democratico, repubblicano, laico ed italiano nella storia della penisola: uno Stato fondato sugli ideali di libertà, sovranità popolare e nazionalità, regolato dalla Carta costituzionale più avanzata e democratica tra quelle ottocentesche e costruito da una parte su evidenti propositi di modernizzazione e di riforma e dall’altra sul fondamentale principio di sovranità popolare, applicato a partire dalle elezioni per la Costituente del gennaio 1849 con il ricorso al suffragio universale maschile.
In sostanza: la prima applicazione del regime repubblicano nella penisola; la regolazione, in chiave moderna, dei rapporti Stato-Chiesa; la realizzazione del pensiero mazziniano a forma di governo; la partecipazione pubblica e popolare agli eventi di uno Stato nazionale; la tutela dei diritti e dei doveri dei cittadini garantita da un testo costituzionale scritto dai rappresentanti del popolo liberamente eletti, tutto ciò e molto altro rappresentò l’esperienza storica della Repubblica Romana. Ed ora un libro collettaneo, ideato e curato dal prof. Marco Severini dell’Università di Macerata (La primavera della nazione. La Repubblica Romana del 1849, affinità elettive, Ancona 2006, pp. 304, euro 20,00) e scritto da giovani e qualificati ricercatori, ne rivisita l’importanza e l’attualità.
Un libro che parla di politica e di società civile, di eventi militari e diplomatici, ma anche delle donne e degli ebrei, dei sacerdoti che sposarono la causa della Repubblica e delle migliaia di patrioti di tutta Italia che diedero la loro vita per difendere la libertà e l’indipendenza del nostro paese.