studentessa. Per tutelare i minori coinvolti non riveliamo il nome dell'istituto in questione, nè la classe di appartenenza dei giovani.
Un filmato dello scandalo dura 23 secondi. Un ragazzino minorenne è seduto dietro la cattedra, al posto dell'insegnante. sorride e fa ciao con la manina ai due compagni che impugnano il cellulare davanti a lui. Una compagna in jeans è ripresa di spalle e lo ha appena masturbato. Il tutto durante l'assemblea di classe che non prevede la presenza degli insegnanti. Il filmato è stato trsmesso ad altri studenti anche fuori città come mms ed è stato anche caricato su un noto motore di ricerca e ancora oggi consultabile su Internet.
La Procura ha affidato le indagini ai carabinieri. La polizia Postale si occuperà invece della parte informatica e ha già acquisito il video.
Gli esperti devono risalire a chi l'inviato per primo (e a chi lo sta tuttora acquisendo sul proprio pc o cellulare).
Intanto altri sette i telefonini sono stati sequestrati. Dai messaggi inviati e ricevuti si può risalire all'ora e all'autore del video. E' alto comunque il rischio della dispersione delle prove. Il pubblico ministero della Procura dei Minori Ugo Pastore ha raggiunto San Benedetto accompagnato dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria. Anche i carabinieri hanno fatto accertamenti e interrogatori a tappeto. Sentito dagli investigatori, il ragazzino protagonista del filmato (15 anni già compiuti), è sembrato sorpreso dal clamore suscitato dalla sua 'bravata'. Altri studenti di quella classe hanno fornito la loro versione dei fatti, così come la dirigente scolastica e vari insegnanti.
Sembra che il docente coordinatore di classe fosse venuto a conoscenza dell' episodio già sabato scorso, ma abbia informato la preside soltanto martedì 23. Per i due baby attori è scattata una proposta di sospensione al consiglio.
Per chi ha partecipato alle riprese, le ha trasmesse via mms o semplicemente visionate l'imputazione sarà detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
Da valutare invece le responsabilità civilistiche della scuola per l'omessa vigilanza, così come la possibilità che la procura ordinaria di Ascoli Piceno 'oscuri' il motore di ricerca.