Accordo raggiunto, parte il distretto culturale

Accordo raggiunto, parte il distretto culturale

Il piano operativo dovrebbe essere pronto entro la fine dell'anno

Quest'utlimo, partendo dalle tante positive esperienze già esistenti, abbracci l'intero territorio della provincia di Ascoli e definisca una strategia di sviluppo creativo dell'intero sistema piceno, comprendente i tre fattori caratterizzanti il distretto culturale evoluto: il livello della qualità della vita, il grado di innovazione e la capacitazione della popolazione.
“L'accordo raggiunto con il professor Pier Luigi Sacco e il suo team di ricercatori costituisce l'avvio della fase operativa del progetto per la creazione di un Distretto Culturale Piceno - ha dichiarato il presidente del CUP, l’avvocato Achille Buonfigli – e conferma l’impegno assunto dal CUP a raccogliere e portare a sintesi proposte e idee scaturite dal convegno sulla materia, tenutosi ad Ascoli nel maggio 2005. Infatti, - continua il Presidente del CUP - non potevamo far cadere nel vuoto gli importanti risultati e gli entusiasmi registrati in quell’occasione, che hanno dimostrato il forte interesse degli attori sociali all’attuazione del progetto”.
La prima fase di lavoro, consistente nell'analisi dello status quo, è già cominciata ed entro poche settimane inizieranno i contatti con gli operatori culturali, le forze economiche e sociali, gli enti locali, per avviare una riflessione comune. Si tratta di un progetto di notevole ampiezza, a cui gli enti consociati nel CUP attribuiscono grande importanza, in quanto si tratta di un piano comprensoriale di rilevanza strategica per il futuro della Provincia di Ascoli, in grado di estendere la sua positiva influenza su un territorio ben più ampio.
“Il piano operativo del Distretto Culturale Piceno dovrebbe essere pronto entro la fine dell'anno. In questa progettazione – conclude Buonfigli - la cultura e la formazione sono al centro dell'indagine e rappresenteranno l'oggetto di futuri interventi concreti. Fortunatamente vi è ormai la diffusa consapevolezza che proprio la cultura e la formazione rappresentino i principali fattori di sviluppo da impiegare per disegnare il nostro futuro e gli asset su cui investire con fiducia.
La più ampia partecipazione sarà il mezzo per concretizzare il piano, per cui nessuno deve sentirsi escluso”.